Il lancio del ‘’sampietrino’’ fa male, ma anche bene

Lanciata l'idea di vendere pezzi di Roma

Dopo ‘’Mafia Capitale’’ che ha stravolto il sistema politico con diffuse infiltrazioni nelle istituzioni e nell’ imprenditoria, Roma inaugura il nuovo anno con la sortita dell’assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci, di ‘’mettere in vendita i sampietrini’’.  Lo storico blocchetto, originariamente di roccia eruttiva laziale, che dopo piazza San Pietro, lastricata nel 1725, è poi stato ampiamente usato nella pavimentazione della Capitale.

 

Al di là delle numerose reazioni pro e contro ,  l’idea di Pucci, ridimensionata dal sindaco Ignazio Marino, di  togliere gli ‘’scivolosissimi’’ sampietrini nelle grandi arterie, come via Somalia, dimostra comunque il coraggio di voler rompere l’immobilismo nei confronti delle pessime condizioni delle strade della Capitale, all’origine spesso di incidenti con morti e feriti.

 

Il successo mediatico dell’inconsueto  ‘’lancio’’ del ‘’sampietrino’’, per quanto un po’ pazzerello e  giudicato persino un’offesa alla città, dovrebbe però ora spronare  altre  ‘’rivoluzionarie’’ iniziative, capaci di convincere che siamo finalmente di fronte a un vero cambio di passo rispetto alle precedenti amministrazioni,  che hanno spesso piegato la città al proprio servizio,  piuttosto che essere coraggiosi protagonisti del suo futuro. 

 

cl.s. 

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