Paura antrace, due ricoverati a Roma

L'infezione trasmessa dai bovini di un allevamento di Grottaferrata. "Non c’è pericolo imminente di contagio" dice il sindaco Andreotti

Allarme antrace, due persone sono state ricoverate a Roma. Dopo la morte di una decina di bovini arrivano i primi casi di sospetto contagio dagli animali all’uomo. La zona dichiarata “infetta” con un’ordinanza del sindaco Luciano Andreotti è nel comune di Grottaferrata. A confermare è il direttore della Prevenzione Asl Rm6 Mariano Sigismondi, che da oltre una settimana sta monitorando il caso della moria dei bovini che hanno contratto il batterio ‘bacillus anthracis’, infezione che può essere trasmessa anche all’uomo e, se non curata, può portare alla morte in pochi giorni.

L’uomo infetto è un dipendente di un’azienda agricola locale. Ed è il secondo che si è ammalato: il primo è stato un veterinario che è già guarito. Il direttore della Prevenzione ASL Roma Mariano Sigismondi ha messo le cose in chiaro sul Messaggero: «Non abbiamo nessuna diagnosi certa confermata dai laboratori o dall’ospedale di Frascati. In questa fase trattiamo tutti come “casi sospetti” e perciò abbiamo suggerito a chiunque avesse riscontrato sintomi particolari di sottoporsi a controlli sanitari». Nonostante l’attenzione e la preoccupazione dei residenti dei Castelli Romani siano alte, sul caso dell’uomo, il direttore della Prevenzione si limita a confermare che l’operatore agricolo si è recato «una o due volte» al pronto soccorso di Frascati perché aveva un problema cutaneo. «È stato trattato come caso sospetto – aggiunge il funzionario della Asl – perché lavora nella zona colpita dal batterio».

Il sindaco di Grottaferrata ha vietato il pascolo e l’ingresso di animali e persone dalla strada provinciale 73b, dalla strada statale 215 e da via Stella Polare. Dopo le morti avvenute tra il 24 e il 25 agosto non sono stati segnalati altri decessi di bovini. «Non c’è pericolo imminente di contagio – dice il sindaco – e l’area interdetta è centinaia di volte più grande del necessario. Se non ci saranno altri casi, la vicenda si chiuderà in breve».

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014