Voragine Balduina, un disastro annunciato?

La procura indaga per crollo colposo. Per ora l'inchiesta dei magistrati di piazzale Clodio sul caso di via Andronico è aperta solo contro ignoti

Il giorno dopo il crollo, la Balduina si sveglia con il rammarico del disastro annunciato. Della catastrofe prevedibile e inascoltata. In più di una circostanza, invano, i residenti avevano fatto appelli ed esposti al Comune, alla ACEA e ai Vigili Del Fuoco. Oltretutto, nelle scorse settimane, alcune strade del quartiere si erano allegate come dei torrenti in piena. Nei giorni scorsi, invece, altri condomini nei palazzi adiacenti alla voragine, avevano avvertito degli smottamenti simili a delle scosse telluriche.

“Gli oggetti cadevano dalle mensole e le finestre tremavano continuamente”, ci tiene a sottolineare Elisabetta, una residente di zona. “Abbiamo paura che possa ripetersi ancora perché lo sanno tutti che il quartiere è stato edificato su un terreno sabbioso di riporto”. Eppure i lavori sono proseguiti. Ventidue famiglie, da ieri, sono state evacuate a scopo precauzionale ma qualcuno mormora che è previsto il cedimento di un altro manto stradale.

Intanto, i magistrati, sono già al lavoro da ieri sera e la Procura di Roma procede per il reato di crollo colposo. L’indagine, per il momento a carico di ignoti, è stata affidata dal procuratore Giuseppe Pignatone al procuratore aggiunto Nunzia D’Elia. Il magistrato si è recata nella zona del crollo per effettuare un sopralluogo assieme alle forze dell’ordine. Martedì 20 è calendarizzata una Commissione capitolina Trasparenza.

L’ACEA, invece, presente sul luogo con una squadra di pronto intervento, ha chiuso la condotto danneggiata e ha inviato due autobotti per rifornire i cittadini. La sindaca Raggi ha annunciando che i responsabili verranno individuati e perseguiti.
Ce lo auguriamo. La paura, però, resta. Il quartiere è ferito e poteva essere evitato.

 

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