No vax sfila a Roma e invoca la libera malattia

Libertà di vaccinazione in libero stato. Libertà di ammalarsi e contagiare. Libertà di scegliere per i nostri bimbi. Libertà di manifestare e non sapere

Vaccini
vaccinazione

Roma, anche oggi, è attraversata da una manifestazione. Parte dalla Bocca della Verità (scelta casuale?) alle 13 il Corteo NO VAX. “Pura espressione di libertà contro il decreto coercitivo che rende obbligatorie le 12 vaccinazioni…”. Quindi un raduno che, a rigore, non dovrebbe mettere in discussione scelte etiche e scientifiche, ma solo le modalità con cui il ministero “impone” le vaccinazioni   fondamentali per la salute del Paese.

Ma quasi sicuramente si andrà oltre. Fino a entrare in ambito medico, a trovare casi cui rifarsi per dimostrare, non solo, l’inefficacia della prevenzione ma soprattutto i possibili danni collaterali. Certo che i grandi imputati, oltre la violazione delle libertà individuali, saranno le case farmaceutiche largamente favorite dall’ evidente incremento delle vendite. E fin qui un filo di dubbio può venire anche a noi. Ma allontanati gli spettri degli scrigni/pouf di poggioliniana memoria fermiamoci a cerchiamo di ricordare.

Una volta morivano tantissimi bambini. Certo l’alimentazione e l’igiene non corrette facevano la loro parte; ma si moriva soprattutto di malattia. Di tante malattie. La POLIOMIELITE (o paralisi infantile) negli anni 40-50 uccideva o paralizzava mezzo milione (500mila!) persone nel mondo. Nel 1958 i casi in Italia furono ben più di 8.000, alcuni mortali. Proprio in quell’anno arrivò anche da noi il primo vaccino (Sebin/Salk) e subito i casi calarano fin quasi a scomparire. L’ultimo è del ’92.
La DIFTERITE  faceva circa 1000 morti l’anno. E’ del ‘ 91 l’ultimo decesso. Il VAIOLO, secondo l’OMS,  nel 1967 contò nel mondo  15 milioni con 2 milioni di morti. La campagna di vaccinazione fu immensa e toccò tutti gli angoli del mondo. Nel 1977 in Italia la prevenzione vaccinale venne sospesa ritenendo la malattia “scomparsa”*. Ad oggi, nel mondo non ne viene rilevato alcun caso. Questo farebbe del vaiolo l‘unica malattia completamente eradicata nella storia dell’uomo. Forse chi scende in piazza oggi a Roma non ha l’età per ricordare i compagni di scuola colpiti ed emarginati dalla polio e i banchi che restavano vuoti per il morbillo, o la difeterite ecc. Senza scomodare il libro Cuore questa era la realtà quotidiana.

Oggi, in questa società sana (di salute) come mai prima, ci si cura per ogni banalità facendo schizzare alle stelle le spesa sanitaria. Ma così attenti a correre dal medico di base per ogni starnuto evidentemente ci manca il tempo (e la voglia) di pensare alle vere malattie. Quelle che ammazzano, quelle che ti segnano per sempre. E, tanto per dirne una, il bimbo che, coercitivamente e per scelte genitoriali, viene sottratto
alle cure adeguate (vedi otite mortale ad Ancona) sarà oltretutto segnato dalla comunità come possibile “untore”. Involontario. Basterebbe anche un po’ di voglia di informarsi, di leggere, di ascoltare chi ne sa più di noi,  per capire quanto sia fondamentale la prevenzione ed adeguarsi. Quindi, se nonostante tutto, si scende in piazza oggi contro l’obbligo alla vaccinazione è un po’ come decidere di “viaggiare a fari spenti nella notte” con la logica del: a me non mi comanda nessuno…

* la vaccinazione obbligatoria fu introdotta nel 1888 con la legge Crispi/Paliani

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