Alberto Genovese potrebbe uscire dal carcere per l’affidamento ai servizi sociali

Parere favorevole del sostituto procuratore generale Giuseppe De Benedetto

Potrebbe uscire dal carcere Alberto Genovese, l’imprenditore digitale condannato a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per due casi di violenza sessuale e detenzione e cessione di stupefacenti. La sua difesa oggi, davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano, ha chiesto infatti la misura alternativa dell’affidamento terapeutico, ottenendo il parere favorevole del sostituto procuratore generale, Giuseppe De Benedetto.

Genovese, attualmente detenuto nel carcere di Bollate, era stato arrestato nel novembre 2020. Rimasto a San Vittore fino a luglio 2021, quando era stato trasferito ai domiciliari in una comunità terapeutica per disintossicarsi, era rientrato in carcere il 13 febbraio scorso, dopo la notifica dell’ordine di esecuzione pena.

Sottraendo il periodo già scontato per la misura cautelare, di poco più di due anni, e i sei mesi di liberazione anticipata, il residuo pena dell’imprenditore digitale scende sotto i quattro anni, consentendo così la richiesta di misura alternativa, su cui dovrà ora decidere il collegio di giudici del Tribunale di Sorveglianza.

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