Israele ha accettato di impegnarsi in una tregua quotidiana di quattro ore nella guerra contro Hamas, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto la Casa Bianca secondo le ultime news di oggi, 9 novembre 2023. “Ci è stato detto dagli israeliani che non ci saranno operazioni militari in queste aeree durante la pausa e che questo processo inizia oggi”, ha spiegato il portavoce del consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, definendo queste pause “passi nella giusta direzione” per permettere l’assistenza umanitaria e la fuga dei civili. Secondo Kirby, gli israeliani daranno un preannuncio di tre ore prima delle pause. “Stiamo chiedendo agli israeliani di minimizzare le vittime civili e fare il possibile per ridurre questi numeri”, ha detto ancora Kirby.
“Siamo ancora ottimisti”, ha detto poi Joe Biden rispondendo ai giornalisti che, prima della sua partenza per l’Illinois, gli hano chiesto aggiornamenti sulla situazione degli ostaggi in mano ad Hamas. Per quanto riguarda la possibilità di un cessate il fuoco a Gaza, il presidente americano è categorico: “Nessuna possibilità”.
Da parte sua il braccio armato della Jihad Islamica palestinese, le Brigate al-Quds, ha annunciato la disponibilità a rilasciare due ostaggi israeliani per motivi umanitari e medici. Lo ha riferito il Jerusalem Post, citando il portavoce delle Brigate al-Quds. Gli ostaggi in questioni sono la 77enne Hana Kester, e un giovane di nome Yigil Yaakov. I due saranno rilasciati nel caso in cui “saranno soddisfatte le condizioni adeguate sul terreno e in termini di sicurezza”, ha aggiunto la fazione armata. Secondo i media israeliani, l’ala militare della Jihad Islamica ha anche diffuso un video con le immagini dei due ostaggi che sarebbe disposto a rilasciare.
Netanyah respinge tregua di 5 giorni
Funzionari e diplomatici stavano negoziando in queste ore una pausa nei combattimenti della durata di alcuni giorni a Gaza in cambio del rilascio di ostaggi, tra cui bambini, donne, anziani e malati. A riferirne è il Guardian, secondo cui il primo ministro israeliano Benyamin Netanyah ha respinto un possibile accordo per la liberazione di un certo numero di ostaggi in cambio di una tregua d cinque giorni. A quanto viene riferito, Netanyahu ha respinto l’intesa nei primi giorni dei negoziati dopo l’attacco del 7 ottobre, durante il quale sono state uccise 1400 persone e rapite altre 240. I negoziati sono proseguiti anche dopo l’attacco di terra israeliano a Gaza del 27 ottobre, ma le stesse fonti riferiscono che Netanyahu continua respingere proposte di cessate il fuoco di diverse durate in cambio di differenti numeri di ostaggi.
A chiedere un cessate il fuoco è stata per la prima volta anche la Francia nel corso della conferenza internazionale umanitaria per la Striscia di Gaza si è svolta oggi all’Eliseo. Nella guerra tra Israele e Hamas “è necessaria una pausa umanitaria molto rapida e lavorare a un cessate il fuoco”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, nel suo intervento.
A Doha colloqui capi Cia e Mossad con il Qatar
A Doha c’è stato oggi un trilaterale con funzionari del Qatar e capi dell’intelligence di Usa e Israele. In cima all’agenda il dossier degli ostaggi, trattenuti nella Striscia di Gaza dal terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Lo ha confermato alla Cnn una fonte diplomatica a conoscenza dei colloqui.
All’incontro, ha spiegato la fonte, c’erano il capo della Cia, William Burns, e il numero uno del Mossad, David Barnea, che con i funzionari del Qatar hanno parlato di un piano proposto per arrivare al rilascio di 10-20 ostaggi civili in cambio di una pausa di tre giorni nei combattimenti e dell’arrivo di altri aiuti, oltre alla richiesta per Hamas di compilare e consegnare un elenco con i nomi degli ostaggi trattenuti a Gaza.