“Aigrim è una leva che permette di proiettarci nel futuro partendo da un fulcro comune alla Fipe e comune alla Confcommercio. Un insieme di valori e valore fatto di imprenditorialità, identità e italianità”. Con queste dichiarazioni è intervenuto, da remoto, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, in occasione dell’edizione 2023 dell’Aigrim Day, l’appuntamento organizzato all’interno della sede di Confcommercio a Milano da Aigrim, l’associazione nata dieci anni fa in seno a Fipe–Confcommercio per riunire le imprese che effettuano attività di somministrazione di alimenti e bevande nei centri urbani, nei centri commerciali, nelle aree di servizio autostradali, negli aeroporti e nelle stazioni.
“Quando il presidente di FIPE, Lino Stoppani, che è anzitutto un caro amico, nonchè mio vice presidente vicario in Confcommercio, mi ha chiesto di mandarvi un saluto, ho colto subito la sua proposta, non solo per darvi il doveroso benvenuto nella casa della più grande Confcommercio d’Italia, quella di Milano, Lodi, Monza e Brianza, ma soprattutto per ringraziarvi”.
Nel corso dell’evento sono stati presentati i dati del primo Osservatorio sulla Ristorazione nei Centri Commerciali, realizzato da Deloitte, nato dall’iniziativa di AIGRIM e CNCC. Tale Osservatorio ha l’obiettivo di analizzare, su base continuativa, una serie di indicatori di prestazione della ristorazione nei centri commerciali e fornire elementi utili a definire direttive strategiche e azioni di miglioramento delle performance del comparto.
A livello globale, il mercato della ristorazione è tornato al valore pre-pandemico, raggiungendo 2.626 miliardi di €nel 2022, e si prospetta una crescita positiva con un CAGR (tasso di crescita annuo) ’22-’27 di +4,5%.
“Voi – spiega Sangalli rivolgendosi alle imprese legate al mondo del food and beverage – siete il volto meno scontato della nostra rappresentanza di impresa, siete un’immagine del terziario di mercato e della ristorazione molto visibile, come le insegne ampiamente note al grande pubblico, ma con problematiche, istanze e numeri che ci inducono a ragionare su temi di cui in Italia si parla poco: da quello dello sviluppo commerciale, ai processi su larga scala a quelli legati all’internazionalizzazione. Ne consegue che rappresentate un vero e proprio osservatorio indispensabile per capire il cambiamento nel mercato moderno”.
“D’altra parte – conclude – vivete anche alcuni problemi molto simili a quelli delle imprese più piccole e più tradizionali del vostro settore come quelli che hanno a che fare con la ricerca, infinita talvolta, del personale adeguato”.