Vicino l’accordo tra Israele e Hamas per il rilascio di 70 ostaggi, donne e bambini, tenuti a Gaza. Lo ha rivelato una fonte israeliana al “Washington Post”, secondo cui l’intesa potrebbe essere annunciata a giorni. “Lo schema generale dell’accordo è stato concordato”, ha detto la fonte al quotidiano americano, secondo cui gli ostaggi sarebbero rilasciati a gruppi, in cambio di donne e giovani palestinesi detenuti in Israele.
Secondo il Washington Post, Israele starebbe cercando di ottenere il rilascio di 100 fra donne e bambini, mentre Hamas sarebbe disposto a liberarne 70. Fonti arabe sostengono che sarebbero almeno 120 le donne e i minori palestinesi nelle prigioni israeliane che potrebbero essere rilasciati nello scambio. Israele, inoltre, accetterebbe un cessate il fuoco temporaneo fino a cinque giorni, per permettere il passaggio sicuro degli ostaggi e l’arrivo di aiuti per i civili di Gaza.
Lula contro Israele: “E’ come Hamas”
Durissimo atto d’accusa del presidente brasiliano Lula a Israele: l’uccisione di “civili innocenti senza alcun criterio” nella Striscia di Gaza è “grave” tanto quanto l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, ha denunciato Luis Inacio Lula da Silva. “Dopo l’atto di terrorismo di Hamas, le conseguenze, le soluzioni dello Stato di Israele sono gravi tanto quanto quello di Hamas. Stanno uccidendo civili innocenti senza alcun criterio”, ha affermato.
Secondo le accuse di Lula, Israele “sta sganciando bombe dove ci sono bambini, ospedali, con il pretesto che là ci siano dei terroristi: questi è ingiustificabile, prima bisogna mettere in salvo donne e bambini, poi combatti chi vuoi”.
La base di Hamas nell’ospedale
Le forze armate israeliane (Idf) hanno fatto irruzione nell’ospedale pediatrico Rantisi a Gaza e, come documentato dai video diffusi dal portavoce Daniel Hagari, nei sotterranei della struttura hanno individuato una base di Hamas: sono state recuperate armi di diverso tipo e sono stati scoperti locali in cui, con ogni probabilità, sono stati trattenuti ostaggi rapiti nell’attacco del 7 ottobre.
Ospedale al-Shifa al collasso
Dal proprio profilo Twitter, le Idf hanno annunciato che sono pronte al trasferimento di incubatrici all’ospedale al-Shifa, dove sono ricoverati in condizioni drammatiche neonati prematuri. Dalla struttura, nelle ultime ore, sono arrivati aggiornamenti che hanno documentate le condizioni disastrose in cui operano medici e infermieri.
“Il reparto di pediatria all’ospedale al-Shifa ha bisogno di assistenza. Israele è pronto a fornirla. Abbiamo proposto formalmente alle autorità sanitarie di Gaza di trasferire incubatrici nella Striscia. Sono in corso sforzi per consentire che le incubatrici arrivino a Gaza per i bambini senza ritardi. Siamo in guerra contro Hamas, non contro la popolazione di Gaza”, dice Shani Sasson, portavoce del Cogat, l’organismo che coordina le attività – anche quelle umanitarie – nei territori di Gaza e Cisgiordania.