Elly Schlein, dopo diversi anni, riporta il Pd in piazza oggi. Contro il governo della destra e per l’alternativa. E un pezzo di quella possibile alternativa ci sarà con partecipazione di Giuseppe Conte e una delegazione M5S insieme a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Sinistra Italiana. L’aver portato in piazza una parte delle opposizioni è buon viatico, ma la sfida vera per Schlein sarà quella di portarci le persone e riempire piazza del Popolo a Roma. La macchina organizzativa parla di 175 pullman e 7 treni speciali in arrivo.
Dalla pace all’immigrazione, i temi della manifestazione
Mobilitati 150 volontari che avranno il compito, tra l’altro, di dare un’occhiata anche a vessilli e bandiere: la guerra in Medio Oriente ha posto anche la pace come tema centrale della manifestazione e la richiesta dem è quella che ci siano solo bandiere arcobaleno accanto a quelle del Pd. Niente Palestina o Israele. Saranno allestiti anche dei gazebo per firmare sul salario minimo e per tesserarsi. La scaletta prevede sul palco solo Stefano Bonaccini, presidente del partito, e Schlein che chiuderà la manifestazione. Per il resto nessun politico ma solo personalità e storie della società civile dal medico alla sindacalista de La Perla in crisi, allo scrittore Maurizio De Giovanni e alla neosindaca di Foggia candidata dal campo ‘larghissimo’ a Mamadou Kouassi, il mediatore senegalese che ha ispirato il film ‘Io capitano’ di Matteo Garrone.
L’immigrazione diventa tema di stretta attualità con l’accordo Italia-Albania. Oggi, senza citare direttamente il protocollo siglato tra Giorgia Meloni e Edi Rama, Schlein davanti alla platea del congresso Pse a Malaga ha attaccato i modelli extraterritoriali per la gestione dei flussi migratori, come quello con la Libia e come sta cercando di fare Meloni con la Tunisia e con l’Albania. Basta con “l’esternalizzazione dei frontiere europee”, ha detto Schlein. Un tema caldo a Malaga. Sia perchè Rama è membro osservatore del Pse, sia per il cortocircuito nel Pd di ieri con la richiesta di espulsione dal Pse del premier albanese poi precisata, sia perché la Germania del socialdemocratico Olaf Scholz non è così contraria all’esternalizzazione.
Schlein al congresso Pse ha parlato del governo Meloni come di un governo di “estrema destra che sta mostrando il suo vero volto: combattono i poveri invece che la povertà, tagliano i servizi, discriminano la comunità Lgbtq+. E Meloni è una premier donna che non fa nulla per migliorare la condizione delle altre donne. E’ incredibile. Ma c’è una differenza tra una leadership femminile e una leadership femminista…”. Un governo che da “risposte sbagliate” dalla precarietà alla sanità pubblica, ha rimarcato Schlein citando i temi che saranno al centro della piazza di domani.
La stessa, peraltro, della chiusura non troppo allegra della campagna elettorale dello scorso anno. Allora sul palco con Enrico Letta c’erano sia Bonaccini che Schlein, di lì a poco sfidanti al congresso. E in quella manifestazione di chiusura della campagna prima delle politiche, Schlein si segnalò come anti-Meloni con il suo slogan “Sono una donna, amo un’altra donna e non sono una madre. Ma non per questo sono meno donna”.
Tenere insieme “diritti sociali e diritti civili”, ha ripetuto la segretaria del Pd al Pse. Se ne parlerà domani mettendo in piazza innanzitutto quello che non va nella manovra del governo Meloni e quello che invece dovrebbe esserci. E poi clima, diritto allo studio e alla casa, fondi per l’alluvione che non arrivano. Dice il capogruppo al Senato, Francesco Boccia: “Assommano una riforma costituzionale che umilia il capo dello Stato allo Spacca Italia di Calderoli. Lo fanno per coprire l’incapacità del governo nell’affrontare il carovita e le emergenze economiche. Domani saremo in piazza per manifestare per la sanità pubblica, per i salari e contro una manovra iniqua che umilia l’Italia e il Parlamento”.