Il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver completamente conquistato Bakhmut. “Come risultato delle azioni offensive dei distaccamenti d’assalto Wagner, con il supporto dell’artiglieria e dell’aviazione del Gruppo di forze meridionale, la liberazione della città di Artemovsk è stata completata”, si legge nella nota diffusa dalla Difesa russa, che usa il nome dato alla città nel 1924 dai sovietici.
Con questa dichiarazione il governo russo conferma il capo di Wagner, Yevgeny Prigozhin, che aveva già rivendicato in un video diffuso ieri la presa della città. “Abbiamo completamente preso l’intera città”, ha detto Prigozhin che ieri sera ha ricevuto le congratulazioni di Vladimir Putin.
Nel video, comunque, Prigozhin ha colto l’opportunità di attaccare nuovamente la leadership militare russa: “Abbiamo combattuto non solo contro le forze ucraine, ma anche contro la burocrazia russa che ci ha messo i bastoni tra le ruote”.
Vladimir Putin si è congratulato “con le unità d’assalto di Wagner e con i militari di tutte le forze dell’armata russa, che hanno fornito il sostegno necessario e la copertura per portare a termine la liberazione di Artemovsk”. E’ quanto si legge in un comunicato del Cremlino, riportato dalla Tass.
Volodymyr Zelensky non ha confermato la caduta di Bakhmut. Lo ha detto il portavoce del presidente ucraino precisando le dichiarazioni di Zelensky che sembravano aver confermato le rivendicazioni di Mosca.
“Il presidente ha smentito che Bakhmut sia caduta”, ha affermato alla Cnn Sergiy Nykyforov, spiegando che quando Zelensky ha detto “penso di no”, rispondendo alle domande di giornalisti prima del colloquio con Joe Biden a margine dei lavori del G7 a Hiroshima, si riferiva alle dichiarazioni russe riguardo alla caduta della città.
“Non c’è più niente, hanno distrutto tutto, non ci sono più edifici, è una tragedia, ma oggi Bakhmut è solo nei nostri cuori”, aveva detto ancora Zelensky ringraziando i “difensori” ucraini di Bakhmut, dicendo che “li apprezziamo per il loro straordinario lavoro”.