La Russia si trova davanti a scelte strategiche sull’uso di risorse e uomini nella guerra con l’Ucraina. Le esigenze del conflitto con Kiev, in corso da oltre 600 giorni, potrebbero spingere Mosca a sguarnire militarmente le altre frontiere. E’ lo scenario che delinea l’intelligence militare britannica nel bollettino che fa il punto sulla guerra. “Dopo le perdite riportate la settimana scorsa di numerosi missili russi terra aria a lungo raggio (Sam), nuove analisi suggeriscono che, per mantenere la copertura sull’Ucraina, la Russia dovrà molto probabilmente ridispiegare i Sam che normalmente proteggono parti distanti della Russia”, nota l’intelligence militare.
Alcuni Sam russi, “come i Sa-21, possono colpire obiettivi fino a 400 km di distanza. Essendo posizionati in punti strategicamente importanti, così come lungo i confini russi, la loro rimozione indebolirebbe la difesa aerea nelle aree periferiche. La riallocazione di elementi strategici della difesa aerea dimostrerebbe ulteriormente come il conflitto in Ucraina continui a sovraccaricare la difesa russa e mettere in difficoltà la sua capacità di mantenere difese di base attraverso la vastità del suo territorio”, conclude il bollettino.
Intanto, l’Ucraina afferma che sono più di mille i morti tra le forze russe in 24 ore di combattimenti. Nell’aggiornamento quotidiano diffuso su Facebook, lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine parla di “circa 308.720” caduti tra i russi dall’inizio della guerra (+1.080 rispetto al bollettino di ieri).
Secondo Kiev, dal febbraio dello scorso anno sono stati distrutti 5.316 tank, 7.475 sistemi di artiglieria e 577 sistemi di difesa antiaerea. Abbattuti 322 velivoli, 324 elicotteri e 5.593 droni. Distrutti anche, si legge nel bollettino, 20 unità navali e un sottomarino.