Panayotidis al Macro di via Nizza, tappa romana prima degli Usa
L'artista greco espone la selezione di opere 'Guardando l'invisibile'


Cominciamo ad addentrarci nella nuova programmazione del Macro. E’ il momento dell’artista greco Nakis Panayotidis, un esponente riconosciuto dell’Arte Povera – come il suo connazionale Jannis Kounellis, di casa a Roma – ma aperto anche ad altre modalità di espressione artistica. Giovedì 16 si inaugura nella sede di via Nizza la sua personale “Guardando l’invisibile”, che apre al pubblico il 17 aprile per tenere la scena del Museo d’Arte Contemporanea Roma fino al 13 settembre 2015. Un tempo lungo che prelude alla tappa successiva, nel mese di ottobre, negli spazi dell’Hess Art Museum, The Hess Collection Winery, Napa, USA.
La mostra, curata da Bruno Corà, crea un interessante ponte culturale fra Svizzera e Grecia: le due ambasciate sono entrambe impegnate nel sostegno all’evento espositivo insieme con il patrocinio dell’Istituto Svizzero, in collaborazione con il Kunstmuseum Bern e la Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia. La ragione va rintracciata nella biografia di Panayotidis: nato ad Atene nel 1947, risiede in Svizzera dal 1973. Si forma però in Italia, in particolare a Torino dove si trasferisce nel 1966 per studiare architettura, e dove entra in contatto con l’architetto Volterrani e con lo scultore Molinari, che lo iniziano alla carriera artistica. Poi l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Al Macro Panayotidis presenta una selezione di opere realizzate negli ultimi dieci anni, che fanno parte di una collezione in mostra al Kunstmuseum Bern fino allo scorso 15 marzo, per la sua retrospettiva Nakis Panayotidis. Seeing the Invisible. Nelle sue opere Panayotidis utilizza tecniche diverse che vanno dalla fotografia, alla pittura e al disegno: su questa base l’artista costruisce poi una complessità innestando ulteriori materiali che ne enfatizzano le caratteristiche, tra cui spiccano oggetti di uso quotidiano ed elementi in metallo e vetro, trattati sempre alla stregua di materiali poveri. Per le sue installazioni utilizza anche il vapore e la luce.
(r.p.)