La memoria dimenticata. La storia del Capitano Ulivelli

Un monumento coperto da muschio e invaso dalla sporcizia ricorda il pioniere dell'Areonautica, Ulivelli precipitato sulla Cassia

La memoria, si dice, andrebbe coltivata. Sì, vero, ma non a Roma, che di memoria ne avrebbe tanta. Basta un piccolo esempio per capire. Roma Nord, zona via Cassia, a 100 metri da Piazza Giochi Delfici, procedendo verso Nord. Lì, sulla sinistra, incastonato nella boscaglia, c’è una piccolo monumento con una lapide (nella foto Radiocolonna) coperta di muschio e circondata dalla sporcizia: bicchieri, fazzoletti, mozziconi di sigarette. Di che si tratta?

Il monumento è dedicato al Capitano, pioniere dell’areonautica Arnaldo Ulivelli che il 2 Giugno del 1907, a bordo di un aerostato, fu folgorato nel cielo di Roma. L’ultima commemorazione avvenne nel 2007, in occasione del centenario della morte. Poi da allora il monumento è caduto nell’oblio. Ulivelli morì dopo essere precipitato con un aerostato sulla via Cassia proprio dove ora si trova il monumento. Nel corso di una parata militare, il pallone aerostatico del genio militare si era levato in volo da piazzale di Ponte Milvio nonostante il tempo stesse peggiorando. L’aerostato, dal volume di 250 metri cubi, raggiunse velocemente i 500 metri di quota e si spinse a nord di Ponte Milvio quando all’improvviso venne colpito da un fulmine e precipitò in fiamme.

Ulivelli morì poco più tardi all’Ospedale San Giacomo.

Una storia dimenticata, eppure è successo.

 

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