Quel viaggio dimenticato di Gandhi a Roma

L’incontro con Benito Mussolini e quello mancato il Papa: ecco il Mahatma Gandhi a Roma

Immaginatevi uno dei simboli politici del ‘900 circondato da giovanissimi ragazzi testaccini incuriositi da un signore indiano con la tunica bianca e l’aria mistica. Una scena da fantascienza che invece è avvenuta realmente, in quell’incredibile crocevia di storie e culture che ha rappresentato Roma per millenni.

Siamo nel 1931. Di ritorno da Londra, il Mahatma Gandhi decide di fermarsi qualche giorno a Roma per incontrare Benito Mussolini. Così, il 12 dicembre 1931 Gandhi sale a Palazzo Venezia e si intrattiene una ventina di minuti proprio con


il duce. I contenuti dell’incontro rimangono privati ma sembra che i due si siano incontrati non per ragioni politiche – una sponda italiana in chiave anti-britannica – ma per curiosità reciproca.

Gandhi ne approfitta anche per visitare alcune bellezze di Roma, in primis la Cappella Sistina, e luoghi-simbolo del Fascismo come il Forum Mussolini, l’Opera della Maternità e le palestre dell’addestramento dei giovani Balilla.

Il leader nonviolento indiano, come si vede dalle foto, entra in contatto con i romani e non disdegna sorrisi e foto ricordo:

Gandhi poi ripartirà alla volta dell’India da Brindisi, con piroscafo Pilsna.

Tra le leggende (poi smentite) del suo viaggio italiano c’è quella del suo arrivo a Villa Torlonia con la sua inseparabile capretta ma soprattutto un’intervista per il Giornale d’Italia in cui avrebbe pronunciato frasi di fuoco contro l’Inghilterra. Intervista che, nonostante la pronta smentita, viene ripresa dal Times e provoca un putiferio in tutto il Regno Unito. Ma questa è un’altra storia.

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