Ascanio Celestini al Vascello il 20 e 21 marzo

Una jam session unica di Ascanio Celestini e Alessio Lega

Ascanio Celestini e Alessio Lega, due mondi, uno il teatro, l’altro la musica,in una jam session unica e irripetibile offriranno uno spettacolo costruito su di un lavoro inedito basato sull’improvvisazione dei due grandi artisti che con sensibilità offriranno un percorso virtuoso vocale e musicale. Da una parte la capacità attoriale di esibirsi improvvisando su di un testo e di influenzare la musica e le parole dell’altro artista e dall’altra parte l’alter ego musicale e cantautorale in grado di influenzare la performance dell’attore. Partiture non scritte e concerti di parole che conducono verso scenari imprevisti.

 

Il nostro domani (ovvero “la costruzione”) 
La memoria delle canzoni, i suoni delle storie, il ritmo delle parole.

Tanto racconto quanto canto si confondevano nella voce dei cantastorie che sulle piazze portavano un punto di vista diverso da quello del potere. Ed erano fatti di cronaca per un popolo che magari non sapeva leggere, ma voleva ascoltare. Ed erano filastrocche, contrasti, favole, storie d’amore e di Orlando e cavalieri.
Così Ascanio Celestini e Alessio Lega – cantastorie oggi – confondono sul palco le loro voci per una sinfonia unica. Nata da mille incontri frettolosi sui palchi, dove la domanda “che si fa stasera?” precede di pochi minuti il sipario (quando c’è un sipario…) con un foglio per gli appunti in mano, questa improvvisazione che a volte sorprende gli attori stessi, ma che fa sempre divertire il pubblico, è diventata uno stile, una drammaturgia musicale di vuoti e di pieni.
I racconti aguzzi e concentrici, comici e disturbanti di Ascanio e le canzoni di amore e di denuncia di Alessio arrivano dunque anche al Teatro Vascello di Roma il prossimo 20 e 21 marzo, lì dove si incontrano poeti russi e ubriaconi di borgata, desiderio di futuro e presente impossibile. “La luna è una lampadina” diceva Dario Fo e quel po’ di luce, che filtra tra sorrisi e lacrime, illumina un pezzetto del palco, con Rodari, con Okudhzava, Erofev e col pittoresco valzer che fa la fisarmonica quando accompagna la vita.

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