“E’ stata una brutta esperienza, da mettere velocemente alle spalle: Il momento più critico? Abbiamo avuto paura sabato pomeriggiomentre eravamo in albergo a Kiotari, quando ci hanno evacuato. Le fiamme erano circa ad un chilometro. La vacanza è andata tutta perduta ma la cosa importante è che alla fine stiamo tutti bene”. È la testimonianza, all’aeroporto di Fiumicino, di una famiglia romana rientrata, poco prima delle 15, da Rodi assieme ad altri circa 160 tra italiani ed alcuni cittadini stranieri. Il volo della compagnia Neos è il primo ad arrivare allo scalo romano da quando l’isola greca è stata devastata dagli incendi.
In diversi non hanno voglia di parlare, sono stanchi e provati da giorni difficili, in fuga dall’ “inferno” che ha colpito Rodi. Altri raccontano i momenti di criticità e paura che hanno vissuto: “E’ stata una situazione complessa. Io con la mia famiglia ci siamo trovati ad evacuare dall’albergo, nella zona di Lindos, già sabato scorso: poi siamo rientrati nelle stanze successivamente ma sempre con la situazione incendi limitrofa molto attiva, con molto fumo vicino. Altri italiani, che abbiamo conosciuto, hanno avuto l’albergo distrutto. Nelle ultime ore la situazione sembra tranquilla ma fino ad ieri, dove eravamo, era difficile per via di molti focolai ancora attivi. La vacanza non è mai partita, mai esistita: speriamo di recuperare”, la testimonianza di un turista originario di Perugia ma che vive a Roma. “E’ stata un’esperienza imprevedibile – il racconto di un altro italiano, di origine partenopea – ma l’assistenza è stata adeguata anche se con un po’ di disorganizzazione tra i greci nelle comunicazioni. Ci hanno bloccato mentre eravamo in escursione all’isola di Symi, dicendoci che non potevamo rientrare in albergo. Siamo rimasti con quello che avevamo addosso, pantaloncini, maglietta e poco altro. Ci hanno trasferito in un hotel di Rodi dove eravamo in condizioni disagiate, distesi per terra, per tante ore. Molte le famiglie con bambini. La vacanza è durata solo un giorno sui sei previsti”. Ed un turista romano: “Sono stati molto giorni difficili. La protezione civile in alcune parti ha funzionato, in altre no. Noi eravamo al Rhodes Princess. L’albergo ha preso fuoco. Ci hanno fatto lasciare lì i bagagli. Il momento più brutto è stato la notte: era tutto buio, si camminava come “zombie”, da soli, a zig zag sulle strade e le spiagge. Ci hanno messo poi in una palestra e ci hanno dato l’acqua. Abbiamo poi deciso di allontanarci ma c’era la calca per prendere i bus, tra centinaia di persone. Poi un albergo di lusso ci ha ospitato per una notte. Idem il giorno dopo. Siamo poi tornati al nostro albergo e recuperato i bagagli, affumicati. Quindi siamo rimasti alloggiati gli altri giorni in un altro albergo, fino alla partenza. Ora la situazione è abbastanza tranquilla”.