Nel corso della notte l’orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa alla periferia di San Benedetto dei Marsi (Aq), fuori dal parco e dall’Area contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le guardie del parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita.
L’uomo, come riferisce il Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise dalla sua pagina Facebook, è stato identificato dai guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei carabinieri della locale stazione. I rilievi per accertare la dinamica dei fatti sono in corso e andranno avanti tutta la notte, così come il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell’orsa per valutare il da farsi.
L’episodio arreca un danno enorme alla popolazione degli orsi che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo.
“Questa notte a San Benedetto dei Marsi è avvenuto un fatto terribile: l’orsa Amarena che pochi giorni fa avevamo visto con i suoi cuccioli passeggiare in un paese senza arrecare danno a nessuno, è stata uccisa a fucilate in quello che pare un atto di malvagità gratuito. Tutto ciò è inaccettabile!!” scrive su Facebook Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. “Mi batterò, con la nostra LE.I.D.A.A., perché venga fatta giustizia per questa mamma che non meritava di morire. E dobbiamo anche pensare ai suoi cuccioli che non hanno nemmeno l’età per sopravvivere da soli!”, conclude.