Il tema di un’eventuale detenzione in Italia di Ilaria Salis dipende da come andrà il processo. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine dei lavori del Consiglio europeo straordinario di ieri a Bruxelles. “Anche in Ungheria c’è l’autonomia dei giudici”, ha detto la premier.
“Con il primo ministro ungherese ho parlato del fatto che, come per tutti gli italiani all’estero, sia garantito un giusto e mi auguro anche rapido processo”, ha detto la premier. “Posso solo sperare che Salis sia in grado di dimostrare la sua estraneità a questa cosiddetta banda del martello”, ha detto.
I media parlano oggi di un verbale scritto in magiaro che sarebbe stato fatto firmare a Salis, non rispettando i diritti dei detenuti che devono aver accesso a una traduzione. I legali dell’accusata chiedono che possa tornare in Italia anche con domiciliari particolarmente restrittivi, altrimenti dovrà stare in una carcere ungherese fino alla fine dell’anno, quando è attesa la sentenza.