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Coronavirus, contagi in calo ma “iniziano i giorni più difficili”

Il premier Conte avverte: "Ancora non abbiamo raggiunto il picco". Mentre per il presidente del Consiglio superiore di sanità "non bisogna allentare la presa"

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Il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, nel commentare i dati di ieri relativi al Covid-19, che segnalano un calo di contagi e morti, ha parlato di “segnale che va colto anche per avere evidenza che le nostre misure stanno funzionando, ma non va allentata la presa. Tamponi? L’Italia ha seguito le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità – ha spiegato Locatelli intervenendo a “Circo Massimo”, su Radio Capital -. Possiamo fare qualche rifinitura, soprattutto per chi lavora a contatto con i malati di Covid-19. La capacità di gestire i tamponi da parte dei laboratori non ha un potenziale immenso. In un giorno si riescono ad analizzare 10-20 mila tamponi. Tutti noi – ha continuato il presidente del Consiglio superiore di sanità – siamo attenti a segnali relativi a farmaci che possono essere efficaci, ma non vi è nessun dato che dimostri inconfutabilmente l’efficacia dell’Avigan”.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avverte che questi saranno i giorni più difficili da quando è iniziata l’emergenza coronavirus e assicura che oggi saranno distribuite quattro milioni di mascherine. “Questi saranno i giorni più difficili perché non abbiamo raggiunto la fase più acuta del contagio e i numeri cresceranno ancora. Siamo in attesa nei prossimi giorni degli effetti delle misure adottate – spiega il premier in un’intervista a ‘La Stampa’ -. Lo avevo detto da subito che non si sarebbero visti nell’immediato. Le restrizioni sono quelle indicate anche dal Comitato tecnico-scientifico. Adesso abbiamo compiuto un nuovo passo in avanti, chiudendo tutte le attività produttive che non sono strettamente necessarie né indispensabili a garantirci i beni e i servizi essenziali. Ma molto dipende dal comportamento responsabile di ciascuno di noi: se tutti, e ribadisco tutti, rispettiamo i divieti, se ognuno fa la propria parte, usciremo prima da questa prova difficilissima”.

Conte annuncia anche che oggi saranno distribuite quattro milioni di mascherine. “Nei giorni scorsi sono stati acquistati più di 6.500 respiratori e dalla prossima settimana arriveranno 120 milioni di mascherine, grazie all’incessante lavoro fatto all’estero – afferma -. Solo in questa giornata distribuiremo quattro milioni di mascherine e 125 ventilatori. Decine di imprese italiane stanno riconvertendo le loro produzioni per rispondere all’emergenza, anche con il supporto dello Stato e delle risorse economiche inserite nel decreto ‘Cura Italia’. Il Paese sta rispondendo con tutta la sua forza. Ce la faremo”.

Quanto alle immagini delle bare trasportate fuori da Bergamo aggiunge: “Quelle sono le foto di tanti, troppi italiani che muoiono ogni giorno, tutti con un nome e un cognome. Dietro ci sono storie familiari, lacrime, sofferenze. Questa ferita rimarrà indelebile nella storia della nostra Patria. Non la potremo mai dimenticare. Nelle prossime ore arriveranno a Bergamo e nelle altre aree più critiche medici e infermieri. Abbiamo fatto un bando per una task force di 300 medici. In un giorno solo hanno aderito in 8 mila. In questo gli italiani sono straordinari. Stiamo potenziando le strutture ospedaliere esistenti e stiamo attivando nuove strutture. Ci stanno aiutando tutti – conclude Conte – medici,infermieri, volontari, forze dell’ordine, forze armate. Numerose iniziative di sostegno, anche molto concrete, ci arrivano quotidianamente dall’estero. Stiamo facendo di tutto per le aree più colpite della Lombardia, del Piemonte, del Veneto, dell’Emilia Romagna, delle Marche”.

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