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Corruzione al Miur, 6 arresti: ai domiciliari l’editore Bianchi di Castelbianco

L'imprenditore romano avrebbe potuto contare sulla collaborazione fornita dai dipendenti del ministero dell'istruzione

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Nuova misura cautelare per l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, ai domiciliari del settembre del 2021, nell’ambito dell’indagine per episodi di corruzione al Ministero dell’Istruzione. Gli uomini della Guardia di Finanza Nucleo speciale di polizia Valutaria, su disposizione della Procura di Roma, hanno dato esecuzione ad una ordinanza emessa dal gip a carico complessivamente di sette persone (6 domiciliari e una interdittiva) tra cui tre dipendenti del Miur.

Tra le persone raggiunte da misura cautelare, oltre a Bianchi di Castelbianco, altri tre soggetti collegati all’imprenditore, che sarebbero intervenuti, a vario titolo, nella dazione delle utilita’, e due dipendenti del ministero dell’Istruzione, uno dei quali recentemente pensionato, che avrebbero posto in essere atti contrari ai doveri d’ufficio a fronte delle utilita’ ricevute dall’imprenditore. A carico di un terzo dipendente del Miur, e’ stata invece applicata la misura interdittiva della sospensione temporanea per un anno dall’esercizio del pubblico ufficio.

In base agli elementi raccolti nelle indagini, sono emersi indizi secondo i quali l’imprenditore romano, gia’ sottoposto agli arresti domiciliari per aver corrisposto utilita’ al capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell’Istruzione, e’ stato oggi attinto da analoga misura cautelare per ipotesi di corruzione di ulteriori funzionari e dirigenti del ministero. Sulla base del quadro accusatorio delineatosi nel corso delle indagini preliminari, l’imprenditore avrebbe potuto contare sulla collaborazione fornita dai dipendenti del ministero dell’istruzione, secondo uno schema di scambio di interessi tradotti in vantaggi economici per l’imprenditore e utilita’ per pubblici dipendenti coinvolti.

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