Denise Pipitone, prelevato dna di una ragazza in un campo rom a Roma

La mamma: non sapevamo nulla, Rimaniamo sempre speranzosi ma con i piedi ben piantati a terra in attesa di notizie concrete.

“Siamo stati informati ieri sera per mezzo dei vari messaggi che ci sono pervenuti. Non eravamo a conoscenza di nulla. Rimaniamo in attesa di eventuali notizie concrete, sempre con i piedi a terra. Non possiamo permetterci illusioni dolorose”.

E’ quanto scrivono sul loro profilo social Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il 1° settembre nel 2004 a Mazara del Vallo.

L’intervento dei genitori della bimba scomparsa è avvenuto dopo che, ieri sera, durante la trasmissione televisiva ‘Quarto grado’ è stata data la notizia che i carabinieri avrebbero prelevato in un campo rom a Roma il dna di una ragazza bosniaca di 20 anni che potrebbe essere Denise Pipitone.

La giovane rom di nome Denisa, in Italia dal 2018, ha raccontato in esclusiva all’inviata di ‘Quarto Grado’ l’arrivo dei carabinieri che le hanno mostrato la foto di Piero Pulizzi, papà naturale di Denise: “Mi hanno fatto vedere la foto di un uomo con sua figlia ma non li conosco. I carabinieri mi hanno detto che stanno cercando una bambina scomparsa”.

Secondo l’anagrafe, la ragazza sarebbe nata in Bosnia nel 2002, due anni dopo Denise Pipitone. La giovane ha poi raccontato di essere cresciuta insieme alla nonna in Bosnia e che sarebbe stata nel nostro Paese anche nel 2005, all’età di tre anni.

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