Sono stati trovati questa mattina, alla ripresa delle ricerche, i corpi di due dei tre dispersi sotto le macerie delle pensiline del deposito di carburanti Eni di Calenzano, Firenze, dove ieri mattina alle 10:20 si è verificata un’esplosione. Lo si apprende da fonti dei soccorritori.
Si attende la conferma ufficiale del ritrovamento da parte della procura di Prato, che sta conducendo le indagini. Il bilancio provvisorio dell’esplosione sale così a 4 morti, un disperso e 26 feriti, nove dei quali portati in ospedale dalle ambulanze del 118 più altri 17 che si sono presentati da soli in pronto soccorso, con problemi meno gravi.
Il procuratore Luca Tescaroli ha intanto aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Al vaglio anche le ipotesi dei reati di lesioni colpose aggravati dalla violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro ed anche il disastro colposo.
A esplodere, innescando un incendio, sarebbe stata una delle autobotti presso le pensiline di carico, nella zona dove viene caricato il carburante: è questa l’ipotesi su cui lavora la procura di Prato. “Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante”, ha detto ieri il magistrato dopo il lungo sopralluogo.