Undici morti al mese. E’ il triste bilancio degli incidenti avvenuti a Roma. Una situazione frutto di varie cause. Sul Gra alle prime luci dell’alba di ieri fa hanno perso la vita due ragazzi.
“Il bilancio delle vittime sulle strade di Roma è oramai un bollettino di guerra – denuncia il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Da inizio anno ben 102 sono state le vittime di inidenti stradali registrati nella capitale, con una media di oltre 11 decessi al mese. È evidente che esiste un problema sicurezza stradale a Roma, alimentato da un lato dalla carenza di controlli da parte delle forze dell’ordine, dall’altro dal pessimo stato di manutenzione delle strade, con buche e voragini che rendono sempre più insicuro l’asfalto”.
Nel corso degli anni gli incidenti sono diminuiti, 226 del 2015 contro i 207 del 2017. Ma comunque i numeri dei primi otto mesi del 2019 fanno capire che siamo di fronte a una vera emergenza. Il 67% degli incidenti riguarda le auto, il 20% le moto. Per quanto riguarda i decessi si tratta di maschi tra i 30 e 50 anni.
Soggetti particolarmente deboli sono i pedoni. Un terzo di tutti i decessi nelle grandi città avviene a Roma. Per Stefano Giannini, segretario del sindacato Sulpl Diccap, “le strade romane non hanno solo bisogno di asfalto ma necessitano di una ri-progettazione, con inserimenti di elementi fisici che rallentino le velocità e che proteggano le utenze deboli, ovvero pedoni e ciclisti. Altrimenti la Polizia locale interverrà sempre dopo gli eventi e mai prima. Una struttura stradale nuova significa abbassare il numero di incidenti”.
Il Codacons quindi diffida “il sindaco Raggi a installare il sistema Tutor sul Gra e sulle arterie a scorrimento veloce di Roma, al pari di quando già avviene sulle autostrade, per limitare almeno l’eccesso di velocità e ridurre il numero di morti nella capitale”.