Sorrisi e strette di mano. L’incontro in Vaticano tra Papa Francesco e il presidente dell’Ucraina Zelensky avviene in una sala dietro Casa Santa Marta, dunque non nel Palazzo Apostolico, ma comunque ha un’importanza di primo piano e lancia un segnale a Mosca. Il capo di Kiev ha precisato: “Per me è stato un onore incontrare Sua Santità, però lui conosce la mia posizione, la guerra è in Ucraina e il piano deve essere ucraino. Siamo molto interessati a coinvolgere il Vaticano nella nostra formula per la pace“. La Santa Sede chiede che tutti facciano sforzo per raggiungere la pace.
Il Papa: gesti umanitari nei confronti dei più fragili
I temi del colloquio tra Papa e il presidente Zelensky, durato circa quaranta minuti, “sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso. Il Papa – riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”.
Circa 20 mila bambini sottratti in Ucraina
Zelensky ha voluto sottolineare soprattutto il valore politico dell’incontro. “Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho anche sottolineato decine di migliaia di bambini deportati – ha scritto su Telegram – Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa. Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini russi in Ucraina. Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l’aggressore. Ho anche parlato della nostra formula di pace come dell’unica formula efficace per raggiungere una pace giusta. Gli ho offerto di unirsi alla sua attuazione”. Il presidente ha fatto notare che sono stati sottratti 20 mila bambini in Ucraina, e fatto capire che il Vaticano deve intervenire su questo.