Pace fatta tra sindacalista di colore e tassista romano che negò corsa

"Davanti o non sali" aveva detto il tassista

“Davanti o non sali”. Questo aveva detto un tassista romano a Aboubakar Soumahoro, il giovane sindacalista dei migranti sfruttati dal caporalato. Oggi Soumahoro ha incontrato il tassista “e mi ha chiesto scusa. “Scuse che ho accettato: Il perdono e’ una virtu’ che va esercitata perche’ libera l’anima e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza. #primagliesseriumani”, scrive lo stesso Soumahoro pubblicando una foto su Facebook di lui con Stefano, ovvero il tassista.

Il fatto era accaduto il 9 ottobre e a denunciarlo era stato lo stesso sindacalista sui social. “Tu sali davanti o non entri nel mio taxi, mi ha detto questa mattina a Roma un’autista -aveva scritto- Pochi minuti dopo, ha fatto accomodare sui sedili posteriori due passeggeri – ha aggiunto – Questa ingiustizia va denunciata: non rappresenta migliaia di tassisti che lavorano con fatica e professionalita’”. Il tweet di accusa aveva riscosso tantissimi commenti di solidarieta’. Il fatto era avvenuto presso un parcheggio taxi in una zona centrale della capitale e dopo aver ricevuto l’offensiva intimazione dal conducente, Soumahoro si e’ allontanato, annotando il numero di taxi e della coop di riferimento. “Mentre mi allontanavo scioccato e incredulo”, ha spiegato il sindacalista italo ivoriano con cui papa Francesco si e’ fatto un selfie lo scorso Primo maggio, “ho visto anche che il conducente faceva salire due persone italiane”.

“Perche’ mi voleva far sedere solo davanti? Quell’autista dovra’ motivarlo agli organi competenti”, aveva scritto il sindacalista sui social. Una volta rintracciato ha pero’ deciso di incontrarlo. E oggi il post con tanto di foto: “Lui e’ Stefano, il tassista che giorni fa mi ha impedito di salire sul suo taxi. Oggi ci siamo incontrati e mi ha chiesto scusa”.

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