Parco di Centocelle, per i cittadini il Comune ancora non risponde

Riunione delle Commissioni Ambiente e Cultura del Campidoglio. Per i comitati, via gli autodemolitori, le attivitâ abusive, bonifica del canalone

Il parco di Centocelle
Il parco di Centocelle
I comitati di cittadini dei quartieri est della Capitale scendono in campo a difesa del Parco di Centocelle . Ieri riunione con le commissioni capitoline Cultura e Ambiente ma per il comitato il bilancio è negativo: “I rappresentanti politici di questa Amministrazione, nei loro interventi, non sono riusciti a mascherare una grave mancanza di conoscenza del territorio – dicono – facendo continuamente confusione tra la necessità di bonifica del Canalone ex Mussolini (lato est del PAC) ancora pendente da tre anni, e il cosiddetto vallone alle spalle degli autodemolitori, il cui stato drammatico è stato portato in evidenza dall’inchiesta del 14/2 di Buongiorno Regione Lazio (tutto ciò che rimase dallo sgombero del Casilino 900 è stato interrato e coperto con dei teloni a 4/5 metri di profondità”.
I cittadini ribadiscono dunque le loro priorità:
  1. La bonifica del Canalone, preceduta dalla caratterizzazione dei rifiuti interrati, che ancora attende di essere attuata dopo le emergenze di gennaio 2017 nonostante l’Ordinanza della Sindaca Raggi ordinava fosse svolta in 30 gg. a febbraio 2017;
  2. La delocalizzazione degli autodemolitori regolari, come previsto dalla legge regionale, e da attuare entro tre anni, di cui uno già passato a vuoto;
  3. Il ripristino della legalità e lo sgombero di tutte quelle attività di autodemolizione illegali, irregolari ed abusive (se ne contano 20 su Via Palmiro Togliatti) che continuano ad inquinare il parco e paradossalmente solo gli unici che ancora sono aperti e operativi;
E aggiungono che “sono passati tre anni di roghi tossici, da quando pensavamo di avere 126 ettari di Parco e invece abbiamo la Terra dei Fuochi romana. Tre anni da quando la Sindaca ordina la Bonifica del Parco e non succede invece niente. Tre anni di mobilitazioni che hanno avuto il merito di tenere viva l’attenzione e di rendere evidente come una risorsa verde si stia trasformando in una minaccia, carte alla mano”.
 Dunque, affermano i cittadini, “solo dopo la bonifica, la delocalizzazione degli autodemolitori, il ripristino delle attività regolari potrà venire tutto il resto. Altrimenti è propaganda parlare di progetti eterei e faraonici, di cui comunque a tre anni dall’insediamento di questa Giunta, si è visto solo carta e sentito bla bla, senza mai nulla di concreto. Continueremo a monitorare e fare pressione perché la Bonifica del Canalone avvenga, ma al tempo stesso oggi abbiamo considerato amaramente che è  ragionevole pensare che questa Consiliatura non riuscirà a Bonificare l’area.”
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