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Perché a Roma cadono così tanti alberi?

Nel 2018 tante cadute e rischi per i cittadini: ecco alcune ragioni e rimedi

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Il 2018 sarà ricordato come l’anno dei tanti alberi che sono caduti nel Comune di Roma. Con il rischio spesso di fare una strage. Il platano di Viale Angelico, l’albero del Torrino, di Via delle Fornaci e di Testaccio dimostrano la diffusione di un problema che mette costantemente in pericolo l’incolumità di pedoni, motociclisti e automobilisti.

Ma perché a Roma cadono tutti questi alberi?

L’agronomo Franco Milito – consulente per i monitoraggi – ha spiegato che i motivi sono molteplici e sono determinati dalle condizioni atmosferiche: l’aria secca e la poca acqua fanno perdere elasticità e quindi favoriscono la caduta. Letali anche le forti piogge e i venti che facilitano i crolli. Servirebbe – spiega Milito – controllo costante, potature e, se necessario, abbattimenti.

Facile a dirsi, più difficile a farsi, visti i tanti alberi caduti.

Altre indicazioni interessanti sono quelle fornite da Andrea Bucci di Greenservice.

Se gli alberi raggiungono altezze importanti, ma sono in salute, non mostrano rischi significativi, spiega Bucci, ma bisogna tener conto del fatto che lo stress cittadino aumenta le possibilità di incorrere in infezioni funginee, tra le principali responsabili della degradazione del legno. In molti casi non ci sono sintomi, motivo per cui è importante controllare gli alberi sempre, soprattutto quelli che hanno superato i 25 anni di vita. Tra analisi visuali e strumentali sono tanti i modi per monitorare lo stato di salute degli alberi.

Cosa si sta facendo a Roma per ovviare alla caduta degli alberi?

Sono stati stanziati 3,5 milioni per un appalto finalizzato al controllo di oltre 80mila alberi che non ha risorse infinite e che probabilmente dovrà essere integrato in tempi rapidi.

 

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