La protesta degli agricoltori e degli allevatori supera il Grande raccordo anulare e si avvicina al centro della Capitale. Ieri mattina una decina di trattori arrivati dall’Abruzzo hanno dato il via a un presidio di protesta in via Nomentana in prossimità del civico 1.111, all’interno del Grande raccordo anulare. A sud di Roma si prepara un quarto presidio probabilmente a Cecchina, oltre a quelli già attivi a Nord della città, a Valmontone, Torrimpietra e Civitavecchia.
Entro giovedì pomeriggio, in vista della manifestazione a Roma, il movimento Riscatto Agricolo, dice all’Adnkronos di aspettarsi l’arrivo di 1.500 trattori da varie regioni, Toscana, Umbria, Molise e anche dal nord.
Dopo Germania e Francia, anche gli agricoltori italiani protestano contro le politiche agricole europee e i salari bassi. Anche se in Italia non c’è un leader ufficiale riconosciuto da tutti i gruppi, il nome che circola più spesso sui media è quello di Danilo Calvani, ex forcone e attuale leader del gruppo “Cra Agricoltori traditi”, particolarmente attivo nell’organizzare la “marcia su Roma”. È sempre lui ad aver annunciato la presenza di un attivista a Sanremo in occasione del Festival.
Su via Nomentana c’è anche il movimento Riscatto Agricolo e Salvatore Fais che ci tiene a sottolineare “siamo un gruppo autonomo e apolitico”. Anche Marcello Guastella, agricoltore siciliano organizzatore della protesta dei trattori a Ragusa, lo dice chiaro e tondo: “Non riconosciamo assolutamente alcun leader né nazionale né regionale autoproclamatosi tale nell’attuale protesta dei trattori. La nostra agricoltura é una cosa troppo seria che ha bisogno di tutto tranne che di generali e strumentalizzazioni e non consentiremo a nessuno di rappresentare maldestramente gli agricoltori”.