Roma: Per accesso a campi nomadi serve autorizzazione del Campidoglio

Lega, "Sconcertante", FdI: Comune prova a mettere bavaglio alla stampa

L’accesso ai campi nomadi, quelli vigilati dalla polizia Locale di Roma Capitale, per organi di stampa, aziende, enti o organismi privati e pubblici, non appartenenti all’amministrazione capitolina, d’ora in poi sarà subordinato alla “preventiva autorizzazione” del gabinetto del sindaco. Questa la comunicazione fatta il 21 marzo inviata alle squadre del territorio, a firma del vice comandante generale della Polizia Locale, Stefano Napoli. L’oggetto della lettera riporta testualmente: Riprese televisive e cinematografiche presso i villaggi di solidarietà. E nel testo viene quindi specificato che l’autorizzazione da parte del gabinetto del sindaco serve per l’accesso ai seguenti campi vigilati: Via dei Gordiani, Via di Salone, Via L. Candoni, Castel Romano, e Via Cesare Lombroso.

“Il fatto che la stampa, per entrare nei campi nomadi, debba essere autorizzata dal Campidoglio è davvero sconcertante”, dichiara Fabrizio Santori, capogruppo della Lega a Roma che aggiunge: “Il sindaco Gualtieri cosa vuole nascondere? Per quale misterioso motivo per entrare in un posto pubblico bisogna avere l’autorizzazione del sindaco e in particolare un giornalista dovrebbe chiedere il suo permesso, ad esempio, per fare un’inchiesta sulle attività lavorative o sul grado di istruzione di chi vive in un campo nomadi?”. “Il sindaco – prosegue Santori – ha il dovere di dare una spiegazione chiara, non basta certo una scarna comunicazione, per censurare il diritto/dovere della stampa di informare i cittadini. Roma non è Mosca degli anni della Guerra Fredda, Gualtieri deve comprenderlo. E i giornalisti devono poter svolgere il loro lavoro, anche quando disturba il manovratore, che evidentemente ha qualcosa (probabilmente molto) da nascondere. Sono le regole della democrazia, Gualtieri se ne faccia una ragione e spieghi subito i motivi di questo divieto di ingresso nei campi nomadi”, conclude Santori.

“Il Campidoglio prova a mettere il bavaglio ai giornalisti per nascondere la vergogna dei campi rom che nonostante siano stati dichiarati inagibili sono ancora aperti e in condizioni indecorose. E come se non bastasse agli agenti della polizia locale, già ridotti a fare una vigilanza ridicola e di facciata davanti ai campi ora gli attribuiscono anche il ruolo di buttafuori per non far minare la libertà di stampa e il diritto di cronaca. Cosa ha da nascondere il Campidoglio?”. Lo dice in una nota Federico Rocca, consigliere capitolino di FdI e presidente della commissione Trasparenza.

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