Categorie: Cronaca

Sanità: Roma terza città in Italia per rapine in farmacia. Negli ospedali, aggredito un infermiere su tre

È quanto è emerso dall'incontro organizzato dagli ordini di medici, infermieri e farmacisti di Roma sul tema della sicurezza degli operatori sanitari

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Roma è la terza città italiana per numero di rapine in farmacia, mentre un terzo della popolazione infermieristica viene colpita da violenze fisiche o verbali. Solo nel 2024, sono state 130 le aggressioni al personale medico di Roma e provincia. È quanto è emerso dall’incontro organizzato dagli ordini di medici, infermieri e farmacisti di Roma sul tema della sicurezza degli operatori sanitari, che si è tenuto questo pomeriggio presso il nobile Collegio chimico farmaceutico.

Lo scopo dell’incontro è stato quello di fare il punto della situazione del settore sul territorio della Capitale, in un confronto con i rappresentanti delle forze dell’ordine e della politica. In particolare, Roma risulta la terza città più colpita d’Italia per quanto riguarda le rapine in farmacia, preceduta da Milano e Torino. Solo nel 2023 ci sono stati 63 episodi, e negli anni successivi il dato è rimasto sostanzialmente invariato. “Tra ieri e oggi sono avvenuti altri due episodi, in zona Tor De Schiavi e Grotta di Gregna. Il problema quindi è serio e va affrontato”, ha affermato il presidente dell’ordine dei farmacisti di Roma, Giuseppe Guaglianone.

D’altro canto, in Italia e a Roma risulta colpito da violenze verbali e fisiche circa un terzo della popolazione infermieristica. “Gran parte degli infermieri però non denuncia più proprio per la difficoltà di vedere risposte di fronte a questo problema”, ha sottolineato il presidente dell’Ordine degli infermieri di Roma, Maurizio Zega. Dello stesso parere il presidente dell’ordine dei medici della Capitale, Antonio Magi, secondo cui le 130 aggressioni avvenute nel 2024 a Roma e provincia, “sono sottostimate, si tratta di aggressioni che sono state censite dall’Inail in cui c’è stato un danno fisico importante. Ma in realtà sono complessivamente anche 3 o 4 volte di più, anche se molti non denunciano. C’è l’esigenza di lavorare in massima sicurezza, non solo nei pronto soccorso. Queste aggressioni sono il sintomo di un qualcosa che non va”. Il problema della mancanza di sicurezza degli operatori sanitari viene percepita anche a livello regionale, in quanto nel 2024 c’è stato registrato un incremento della violenza sugli operatori del 19 per cento. “La cosa preoccupante è che sono le donne i soggetti più colpiti da questa violenza, e questa non è una cosa che ci fa piacere – sono state le parole dell’assessore alla Sicurezza della Regione Lazio, Luisa Regimenti -. Quello della violenza sugli operatori sanitari è un problema che va affrontato su un piano culturale, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e anche attraverso i mass media”, ha concluso Regimenti.

Le soluzioni individuate nel corso del convegno spaziano dalla necessità di aumentare il personale sanitario a quella di rafforzare l’assistenza territoriale e la collaborazione con le forze dell’ordine. Il questore di Roma, Roberto Massucci si è detto disponibile a mantenere una collaborazione strutturata con gli ordini professionali. “Non siamo di fronte a un’emergenza, Roma si conferma tra le metropoli italiane più sicure – ha assicurato il questore -. Ma siamo di fronte a un fatto che va affrontato perché ha dei profili di gravità per i contesti in cui matura e per i comportamenti che vengono agiti”. In particolare, quello con le farmacie “è un modello di collaborazione virtuoso – ha detto Massucci-. Storicamente le farmacie rappresentano un presidio del territorio fondamentale, sono delle antenne nei quartieri e nei luoghi dove si svolge la vita delle persone. Quindi questa collaborazione si rinnova perché ha una grande tradizione, datata nel tempo, che ha portato a un netto miglioramento della situazione degli episodi di criminalità o illegalità in questi contesti”, ha concluso Massucci.

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