Al Policlinico universitario di Tor Vergata 3 pazienti su 10 fra quelli destinati al ricovero aspettano fino a 4-5 giorni prima di essere trasferiti nei reparti specialistici dell’ospedale (la maggior parte) o in case di cura convenzionate dei dintorni.
Lo scrive il Corriere della Sera.
«È stato un febbraio pesante per influenza e polmonite. I giorni più critici sono i lunedì quando la curva degli accessi riprende a salire», si prepara alla prossima ondata Carla Paganelli, direttore del pronto soccorso di Tor Vergata, territorio difficile, abitato da tanti anziani in condizione familiare precaria. Sabato e domenica però la situazione non è migliore.
È pieno il boarding, l’area dove di sosta prima di essere spostati nelle specialistiche. Qui il fine settimana l’attività di dimissione subisce una rallentamento. La radiologia è chiusa e funziona solo per le urgenze. Se da degente mi è stata prescritta una Tac come ultimo controllo, non posso tornare a casa prima di aver fatto l’esame. Passano altre 24-48 ore. E sotto c’è gente che potrebbe occupare il mio letto. Così si crea un imbuto. Gli organici sono risicati.