Trasporti: a Termini fermi i 5 ascensori per la metro, manca ok ministero

Dopo la denuncia del Corriere, ieri l'Agenzia del ministero dei Trasporti ha collaudato i primi tre, ora manca il sì della Regione

Tutti gli ascensori di stazione Termini sono fuori uso: prima spenti per manutenzioni e revisioni e poi fermi in attesa di nulla osta ministeriali che tardano ad arrivare. Lo scrive oggi il dorso romano del Corriere della Sera che racconta “l’impasse” dell’Agenzia del ministero dei Trasporti (Ansfisa) che si occupa dei controlli prima del decreto finale della Regione.

Secondo i calcoli del quotidiano, Atac deve gestire 593 impianti sulle tre linee A, B e C. A Termini si contano 41 impianti, di questi 36 sono scale mobili, 7 sono ascensori, di cui 5 collegano alla metro e oggi sono tutti fermi. A questi si aggiungono i 23 impianti frenati dalla lentezza della burocrazia. Dopo la manutenzione e i collaudi per riaprire l’impianto è infatti necessario un doppio via libera, spiega il Corriere, prima di Ansfisa e dopo della Regione. E in questo passaggio qualcosa si è inceppato.

L’ascensore che attende il via libera da più tempo (4 maggio 2023) si trova a Termini. Ma qui aspettano da mesi pure gli altri quattro attualmente fermi: due dal 18 maggio, altrettanti dal 17 luglio. E poi ci sono i 23 nel limbo, per lo più ascensori: tre a Manzoni (aspettano il collaudo dal 19 maggio), tre a Re di Roma (due dal 4 e uno dal 9 ottobre), tre a Ponte Lungo (dal 21 e 22 settembre), uno a Furio Camillo (dal 25 settembre), uno a Subaugusta (dal 29 agosto), uno a Cinecittà (7 luglio), uno ad Anagnina (23 agosto). In coda anche due ascensori a Bologna e gli altri nel parcheggio di scambio di Laurentina.

Intanto Ansfisa conferma al Corriere che, per quanto riguarda Termini, proprio ieri sono state concluse le prime autorizzazioni riguardanti la stazione, tre sulle cinque pratiche totali, alle quali manca solo l’ok finale della Regione. Restano da “liberare” tutti gli altri – conclude il quotidiano – e, sullo sfondo, da aggiustare i 70 impianti ancora guasti o comunque non in servizio.

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