Treno della Memoria: arrivata a Roma la salma del milite ignoto

Era il 1921 quando la salma del milite ignoto venne scelta da una madre italiana che aveva perso un figlio durante la Prima guerra mondiale. Maria Bergamas, in rappresentanza di tutte le donne che avevano avuto figli caduti in guerra, la scelse tra 11 corpi non identificati

Accompagnato dalla musica del Primo reggimento Granatieri di Sardegna è arrivato questa mattina nella stazione di Termini, a Roma, il Treno della Memoria che trasporta la salma del milite ignoto. Avvolto in una nube di vapore bianco il convoglio storico, dal forte valore simbolico, si è fermato al binario 1 tra la commozione dei presenti, forze dell’ordine e istituzioni.

Il treno con la salma, circondato da ghirlande dorate, è partito il 6 ottobre e ha toccato 17 tappe – da Trieste a Palermo – per oltre 100 ore di percorrenza, attraversando 730 stazioni in tutta Italia. Era il 1921 quando la salma del milite ignoto venne scelta da una madre italiana che aveva perso un figlio durante la Prima guerra mondiale. Maria Bergamas, in rappresentanza di tutte le donne che avevano avuto figli caduti in guerra, la scelse tra 11 corpi non identificati.

La salma, trasportata su un convoglio speciale, partì da Aquilea per arrivare a Roma e da quel giorno, ogni 4 novembre, si ricorda la Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate. Oggi ad accogliere la salma nella tappa conclusiva erano presenti l’amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Luigi Ferraris, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, oltre ai massimi vertici rappresentativi dell’esercito, delle istituzioni e della società civile.

Al termine della Prima guerra mondiale “organizzando il trasporto del milite ignoto le ferrovie italiane unirono un Italia lacerata dal conflitto e lungo quei binari si celebrò la comunione spirituale degli italiani che, inginocchiati sui marciapiedi delle stazioni, si raccolsero attorno a quello che rappresentava il figlio di tutti”, ha detto Ferraris.

“La storia del Paese è la storia delle ferrovie da sempre camminano insieme e all’unità nazionale – ha aggiunto -. Un messaggio, quello che porta con se il Treno della Memoria, di unità, libertà e pace. Lo spirito di appartenenza a una nazione per difendere la quale migliaia giovani cento anni fa hanno immolato la loro vita”. La celebrazione del Treno della Memoria “ha unito l’Italia nella memoria del sacrifico di migliaia di caduti”, ha proseguito Crosetto. “È importante rievocarlo come riferimento saldo una bussola per andare avanti anche nel futuro. Il tragitto di quest’anno è la prosecuzione di un percorso che nasce anche dall’esigenza di condividere il valore del sacrificio con le popolazioni che combatterono la grande guerra – ha sottolineato -. Un treno che serve a unire l’Italia nei sentimenti che suscita. Oggi come allora le carrozze ebbero il compito triste, ma nobilissimo, di trasportare un soldato senza nome ma non senza storia”.

“Simbolo di tutti i caduti di tutta l’Europa – ha aggiunto Crosetto – , donne e uomini che meritano un risarcimento. Oggi si conclude un viaggio fisicamente, quello che deve proseguire però nel nostro paese è il viaggio ideale: il sacrificio che possono compiere molti uomini per la dedizione allo stato che ci deve impegnare nel quotidiano a servire lo Stato come hanno fatto queste persone su cui si fonda la nostra democrazia”. I significati che porta con se la celebrazione annuale dell’arrivo del Treno della Memoria “è importante non siano significati di un giorno ma dell’impegno quotidiano a ricordare chi ha dato la vita per la libertà di cui godiamo”, ha aggiunto Abodi. “I sentimenti che emergono in queste circostanze sono di emozione nel ricordare chi ha donato la vita e di speranza che questo esempio che viene ricordato possa servire come monito perché la guerra non sia più parte della cronaca quotidiana – ha sottolineato -. La storia non è riuscita ad insegnare quanto la guerra deve essere contrastata e prevenuta, nella scelta della pace. Mi auguro che il significato quotidiano di questo viaggio – ha concluso – possa sedimentarsi e consolidarsi nelle coscienze collettive perché il nostro impegno sia quello di generare socialità, umanità e collaborazione”.

 

 

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