I conventi di Roma, gli istituti religiosi della Capitale, la Chiesa ebbero un ruolo fondamentale nel proteggere e nascondere migliaia di ebrei, vittime delle persecuzioni naziste durante la seconda guerra mondiale. L’archivio del Pontificio Istituto Biblico di Roma ha portato alla luce una documentazione inedita che elenca le persone, in maggioranza ebree, protette dalle persecuzioni nazifasciste della Capitale grazie al rifugio loro offerto presso istituzioni ecclesiali della città. I documenti sono stati presentati durante il workshop “Salvati. Gli ebrei nascosti negli istituti religiosi di Roma (1943-1944)” che si è tenuto presso il Museo della Shoah della Capitale. Suore, preti, laici che deciso di rischiare per salvare chi rischiava di finire nei campi di concentramento.
Chi fu a salvare gli ebrei?
L’elenco delle congregazioni religiose ospitanti (100 congregazioni femminili e 55 maschili), insieme ai rispettivi numeri delle persone da loro ospitate, era già stato pubblicato dallo storico Renzo De Felice nel 1961.
Quanti ebrei furono salvati dagli ebrei?
Gli elenchi ora sono stati ritrovati e si riferiscono a oltre 4.300 persone, delle quali 3.600 sono identificate per nome. Dal confronto con i documenti conservati nell’archivio della Comunità Ebraica di Roma, circa 3.200 sono certamente ebree. E a salvarli furono religiosi e laici impegnati nella Chiesa
Nomi e cognomi degli ebrei salvati
Una nota nota congiunta del Pontificio Istituto Biblico, della Comunità Ebraica di Roma e dello Yad Vashem, il Memoriale della Shoah di Gerusalemme, afferma che di queste persone “sappiamo dove sono stati nascosti e, in talune circostanze, i luoghi di residenza prima della persecuzione”. Dunque, “la documentazione incrementa così significativamente le informazioni sulla storia del salvataggio di ebrei”, da parte di suore, preti e laici “nel contesto degli istituti religiosi di Roma”. Per motivi di privacy, l’accesso al documento è al momento riservato. Sono anni che la Chiesa romana rivendica il fatto di aver salvato ebrei durante le persecuzioni naziste.