Maurizio Costanzo, l’ultimo saluto di Roma

Domani mattina la camera ardente alle 10.30 al campidoglio. Lunedì i funerali in Piazza del Popolo.

La camera ardente per Maurizio Costanzo sarà allestita da domani alle 10.30 in Campidoglio. La chiusura è prevista domenica alle 18. Lo si apprende da fonti vicine alla famiglia.

I funerali si svolgeranno lunedi’ 27 febbraio, alle ore 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo

“Un giornalista e uomo di spettacolo, ma anche autore, scrittore e grande intenditore di musica. Un colosso poliedrico che oggi il nostro Paese perde. Mancherà a tutti noi Maurizio Costanzo, una figura unica che ha saputo influenzare e raccontare il costume dell’Italia dagli anni del boom economico ad oggi”. Così il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in una nota.

Con Maurizio Costanzo se ne va un grande giornalista e protagonista della televisione italiana”. Lo ha scritto su Twitter il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Ideatore geniale di programmi che hanno fatto storia, non dimenticheremo mai la sua intelligenza, simpatia ed ironia – ha concluso – un abbraccio affettuoso alla moglie Maria e ai suoi cari”.

La lunghissima carriera di Costanzo era iniziata negli anni ’50 nella carta stampata a Paese Sera e Grazia ma era stata la radio e poi la tv a regalargli il successo come ideatore e conduttore di ‘Bonta’ loro’, primo talk show italiano. Poi arrivo’ il ‘Maurizio Costanzo Show’, il programma piu’ longevo di sempre con oltre 4mila puntate andate in onda dal 1982 al 2009, e dal 2015 ai giorni nostri. Quasi 55mila interviste che hanno lanciato decine e decine di personaggi di successo, da Vittorio Sgarbi a Ricky Memphis, il salotto piu’ ambito e temuto dai personaggi dello spettacolo e della politica. I baffi, l’abito scuro con panciotto e camicia azzurra senza cravatta, erano il look rassicurante e sempre uguale con cui entrava nelle case degli italiani. Numerosi i messaggi di cordoglio arrivati un po’ da tutti i settori della societa’ italiana. “Icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalita’”, lo ha salutato la premier, Giorgia Meloni, ringraziandolo “per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza. Un pensiero a sua moglie Maria e ai suoi cari. Buon viaggio”. Costanzo, nato a Roma il 28 agosto 1938, e’ stato un monumento della tv italiana e ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e di commedie teatrali. Figlio di un impiegato al ministero dei Trasporti e di una casalinga, era cresciuto con il sogno di diventare giornalista. A 18 anni diventa cronista nel quotidiano romano Paese Sera per poi assumere l’incarico, a soli 22 anni, di caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Pochi anni piu’ tardi esordisce come autore radiofonico e nel 1966 e’ coautore del testo della canzone ‘Se telefonando’, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.

Costanzo e’ stato un autore prolifico ed eclettico, da programmi televisivi come “Buona Domenica” ai film di Pupi Avati come ‘Tutti defunti… tranne i morti’ o ‘Una giornata particolare’ di Ettore Scola. Nel 1979 aveva diretto nuovo quotidiano popolare ‘L’Occhio’ dal quale si dimise nell’81 dopo esser stato coinvolto nello scandalo della Loggia P2 di cui figurava gli iscritti. “Un errore, un grosso errore – lo definii’ anni dopo in un’intervista al Corriere della Sera – ma gli errori fanno bene e fanno crescere”. Legato da un rapporto di stima e di amicizia col giudice Giovanni Falcone, ospite alle sue trasmissioni, Costanzo e’ sempre stato in prima linea nella lotta alla mafia. In seguito all’omicidio di Libero Grassi, appena un mese dopo, realizza con Michele Santoro una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile la scena in cui Costanzo brucia in diretta una maglietta con scritto “Mafia made in Italy”. Proprio questo suo impegno fu la probabile causa di un attentato: il 14 maggio 1993 una Fiat Uno imbottita di 90 chili di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro mentre transitava l’auto con a bordo Costanzo e la moglie Maria De Filippi, entrambi incolumi. Amante del calcio e grande tifoso della Roma, Costanzo nel giugno 2021 aveva accettato il ruolo di advisor della Comunicazione del club capitolino ma a fine febbraio dell’anno dopo si era dimesso lamentando che non veniva tenuto al corrente delle attivita’ societarie. “Restero’ per sempre giallorosso”, aveva pero’ assicurato.

Nella vita privata si e’ sposato quattro volte: nel 1963 convola a nozze con Lori Sammartini, 14 anni piu’ grande di lui, ma 10 anni dopo e’ gia’ al secondo matrimonio con la giornalista Flaminia Morandi e nello stesso anno nasce Camilla seguita nel 1975 da Saverio.

Quattordici anni piu’ tardi sposa la conduttrice televisiva Marta Flavi e infine il 28 agosto 1995 si era unito in matrimonio con Maria De Filippi, conosciuta nel 1989 durante un convegno sulla pirateria cinematografica a Venezia. “Dicevo che volevo trovare la donna nella mano della quale morire e l’ho trovata”, aveva detto in una recente intervista.

Nel 2002 la coppia aveva preso in affido un bambino di 10 anni, Gabriele, poi definitivamente adottato nel 2004. Costanzo era nonno di quattro nipoti.

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