Musei/Pantheon: Sangiuliano e Gotor d’accordo per il biglietto di due euro

L’iniziativa del Ministro dei beni culturali, accolta con favore dall’assessore capitolino alla cultura, segue l’aumento dei prezzi per visitare le Gallerie degli Uffizi a Firenze diventati più cari del Louvre

Il pantheon
L;a nuova illuminazione del Pantheon

A Roma da qualche mese si confrontano il Ministero della Cultura e la Giunta Capitolina per applicare un biglietto di accesso al Pantheon, che nel 2019 è stato il monumento più visitato in Italia con 9 milioni 300 mila visitatori e nelle aperture straordinarie del 26 dicembre e del 1 e 2 gennaio ha raggiunto più di 60 mila ingressi. La proposta del Ministro della Cultura  Sangiuliano è quella di richiedere un biglietto della cifra simbolica di €2 che andrebbe destinata alla conservazione e manutenzione del monumento e alla riqualificazione della piazza.

Miguel Gotor, Assessore alla cultura di Roma capitale, in occasione dell’inaugurazione della mostra a palazzo Cafarelli afferma: “Accogliamo con favore e spirito di collaborazione la proposta del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e istituiremo un tavolo comune per definire i dettagli per l’introduzione di un biglietto di €2 per l’accesso al Pantheon. Bisogna però sottolineare che dal pagamento del biglietto sono esclusi i cittadini romani. Parte dei proventi, saranno utilizzati per migliorare lo stato dell’arredo urbano della piazza del Pantheon e per il centro storico.”

L’iniziativa di far pagare l’accesso al monumento romano del Pantheon segue l’aumento dei prezzi applicato alle Gallerie degli Uffizi a partire dal 1 marzo 2023, come mostra già chiaramente la pagina del sito web con la lista delle varie possibilità: l’accesso agli Uffizi da € 12 passerà a €25, così come il biglietto per Palazzo Pitti da €10 aumenterà a € 16, per chiudere con il giardino di Boboli che costerà €10 dal prezzo precedente di €6.

Un aumento è assai gravoso per i visitatori, ma la decisione viene giustificata dalla Direzione per affrontare i rincari delle bollette. Così il museo più visitato d’Italia,  con circa 2 milioni d’ingressi l’anno,  ora supera il Louvre per costi di accesso, scatenando polemiche sul provvedimento che potrebbe condizionarne la fruizione. L’aumento del biglietto è stato comunque possibile poiché le Gallerie degli Uffizi, pur essendo museo statale, godono di autonomia speciale in ambito scientifico, finanziario, organizzativo e contabile ai sensi dell’art. 30 DPCM 29.08.2014.

Da sempre il dibattito è acceso, soprattutto nel nostro paese, sull’importanza di rendere fruibili il più possibile i musei, i siti archeologici e il vastissimo patrimonio italiano e nel contempo avere le risorse sufficienti per la sua conservazione e arricchimento attraverso un’offerta culturale sempre migliore.

Non dobbiamo nemmeno dimenticare il caso di Venezia: è slittata a data da definirsi l’attuazione di un ticket d’ingresso dell’importo variabile tra i 3 e i 10 €, che era previsto dal 16 gennaio 2023, per chi non risiede o non soggiorna all’interno della città. Per attuare l’iniziativa sarà necessario realizzare dei varchi con dei veri e propri tornelli, trasformando Venezia in un vero e proprio museo a cielo aperto, senza più la libertà, però, di potervi accedere.

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha dichiarato a proposito del provvedimento: “Ci saranno dei tornelli come quelli del supermercato e con una ‘app’ si potrà passare, in base alla disponibilità che si ha. Se uno è un cittadino, avrà sempre la ‘chiave’ del cancello, se uno è un ospite ce l’avrà per il periodo in cui è ospite. Stiamo procedendo per gradi, prima i tornelli e poi bisogna agire sulle norme che regolano le prenotazioni per impedire quei picchi che non sono più accettabili. Una cosa posso dire con certezza: non sarà più come prima”.

Al di là delle polemiche talvolta pretestuose, soprattutto quando incidono sulle abitudini e sul portafoglio, è assolutamente necessario raggiungere un equilibrio tra la accessibilità con un biglietto a buon mercato e la sostenibilità del bene culturale da tutelare, che oltre a spese di manutenzione e restauro, spesso non può sostenere un flusso di visitatori eccessivo per la sua stessa conservazione.

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