Napoli velata, Ferzan Ozpetek porta al cinema i “misteri” della città

In sala dal 28 dicembre, un noir con protagonisti Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi e la colonna sonora di Arisa

I due protagonisti del mystery Napoli velata diretto da Ferzan Ozpetek © foto di Gianni Fiorito

Napoli velata è il 12esimo film di Fernan Ozpetek, il regista turco, ma romano d’adozione, porta sullo schermo un mystery tutto ambientato nella città partenopea. Dopo la sua Istanbul di Rosso Istanbul, Ozpetek dirige Napoli e fa sembrare la città campana ancora più bella.

In Napoli velata racconta un noir con protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi. Adriana (Mezzogiorno) incontra a una cena il giovane e affascinante Andrea (Borghi), dopo averla sedotta, i due passano la notte insieme e fra i due scatta qualcosa. Della trama non possiamo raccontare molto di più, come per tutti i noir, ma possiamo raccontarvi le dichiarazioni dei due e degli altri protagonisti (Luisa Ranieri, Peppe Barra, Maria Pia Calzone, Anna Bonaiuto, Lina Sastri e un ottimo Biagio Forestieri).

Fra Ferzan Ozpetek e Napoli è stato amore a prima vista come racconta lo stesso regista: “Come si fa a non amarla? Sono appassionato della città e delle persone che vivono lì. Quando ho diretto La Traviata al San Carlo (nel 2012, ndr) pensavo che i film su Napoli li potessero fare solo i registi di lì, invece lì mi ha preso la città. Ho conosciuto le persone, ho conosciuto Napoli”.

Napoli è velata perché “è arrivato il velo, quando ho visto la Filiata per la prima volta, mi hanno detto che dovevo vedere più che sentire la città. La statua ha il velo, ma è un velo che svela di più. Un’altra magia della città, quando sono andato a vedere le location, quando sono andato alla Farmacia degli incurabili, ho visto il velo e mi hanno detto che era il velo della città, lì vicino c’è anche la scala dei condannati a morte. E la casa dove abbiamo girato, era già stata il set di due film: L’oro di Napoli e Viaggio in Italia”.

Il film Napoli velata si apre su una bellissima scala, in una scena che ricorda Dario Argento, ma che per il regista rappresenta un ulteriore omaggio alla città partenopea: “Napoli è piena di scale, sono importantissime, in quella scena iniziale, poi, sembrano un occhio, un utero, la coscienza”.

Per il regista, Napoli velata non è però un noir, per il produttore e sceneggiatore Gianni Romoli si rifà “ai gialli italiani degli anni ’70 con protagoniste figure femminili con problemi psicologici, sdoppiamento di personalità”.

La figura femminile protagonista di Napoli velata è Giovanna Mezzogiorno, l’attrice torna a lavorare con Ozpetek a distanza di 14 anni dal suo ultimo film insieme al regista, La finestra di fronte: “Ferzan mi ha chiamato due anni fa per raccontarmi di questo progetto, stava lavorando alla storia e voleva un volto per scrivere. Ho accettato perché è diversa da qualsiasi tipo di storia, è un ruolo complesso con diversi aspetti della femminilità: disagio mentale, sensualità. È una donna borghese che si muove in tunnel, salotti, case, androni e altre atmosfere,  si muove in questi tunnel come si muove in queste realtà”.

Adriana, il suo personaggio, perde la testa per Andrea dopo una notte di sesso, una scena difficile da girare per entrambi gli attori. Giovanna Mezzogiorno si è detta nervosa in un primo momento, ma dopo aver compreso “l’importanza per la storia e per Andrea. Io e Alessandro ci conoscevamo appena, ma fra noi è nata un’intesa artistica, professionale e fisica. Abbiamo girato la scena durante una notte e sentivamo di fare qualcosa di speciale”.

Alessandro Borghi ha confermato quello detto dalla collega di reparto e ha aggiunto che si “è lasciato guidare e che per lui è stato più semplice girarla”. Il ruolo di Andrea è stato difficile per l’attore romano e si è scherzato su un altro personaggio da lui interpretato ultimamente, il cieco di The Place: “Mi sono arrabbiato quando l’ha accettato”, ha aggiunto il regista.

Nel film molte donne ricoprono ruoli importanti e gli uomini, al contrario, appaiono molto materni. Molti degli attori protagonisti sono, inoltre, napoletani. Maria Pia Calzone è un commissario che indaga sull’omicidio al centro del noir, un personaggio che “rappresenta la verità”. Mentre Lina Sastri interpreta una piccola parte per l’attrice Ozpetek è riuscito a ritrarre la sua città in modo diverso: “L’ha guardata come una domanda con poche risposte”. Luisa Ranieri, invece, è l’amica del cuore di Giovanna/Adriana e ha visto sullo schermo “una Napoli insolita”.

Peppe Barra è lo zio materno della protagonista, per l’attore partenopeo Ozpetek ha guardato la città “con occhi da straniero” dandole una dimensione “europea”. Poi “non ero mai entrato nella Farmacia degli incurabili, un luogo esoterico e magico, li si trova l’utero di Napoli, un utero velato, da napoletano posso dire che Napoli finalmente è amata”.

Biagio Forestieri è un poliziotto ha affermato sul suo personaggio che mentre leggeva il copione: “Sentivo l’empatia e la sofferenza di Adriana”.

Nel film, inoltre, si ascoltano alcune “magnifiche presenze”, una consuetudine per il regista di origine turca. La più magnifica è forse proprio Napoli ripresa magistralmente dal regista, una città che ha il senso della morte. Ozpetek ha raccontato di averlo “provato” dopo aver parlato 19enne con il maestro Elio Petri: “Mi disse quello che facciamo in vita è per allontanare la morte”. Per il regista Napoli “è una città che ti apre le porte e i napoletani hanno un rapporto viscerale con la città”.

A colpire nel film è la colonna sonora con il brano Vasame, originariamente cantato da Barra, realizzato da Arisa. La cantante e l’attore hanno accennato un duetto in conferenza stampa:

Napoli velata vi svelerà una Napoli sconosciuta e bellissima che vi aspetta al cinema dal 28 dicembre. A noi di RadioColonna il film è piaciuto a metà, se da un lato rappresenta una Napoli inedita e bellissima, la sceneggiatura appare un po’ troppo aggrovigliata.

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