Alfonsi: il governo di Roma ai Municipi

Roma e altre Capitali Europee si confrontano sulle rispettive governance

SABRINA ALFONSI è la presidente del l municipio. Municipio importantissimo, di grande visibilità e rappresentanza. In questa area si trovano il Centro storico di Roma, compreso Vaticano e la maggior parte delle ambasciate con extraterritorialità. Ma la “nostra” presidente oltre ad occuparsi di arredo pubblico, del verde, delle vie storiche ecc. non rinuncia a fare politica.

Alla fine della scorsa settimana Sabrina Alfonsi, promotore della lista civica che porta il suo nome, ha organizzato nella bellissima sala Igea, di Palazzo Mattei di Paganica, un interessante confronto coi colleghi: Stephan von Dassel (sindaco del distretto Berlino Centro) e Jèrome Coumet (sindaco del Xlll° arrondissement di Parigi). Il lungo confronto porta ad una conclusione: ” I MUNICIPI DEVONO DIVENTARE I NUOVI COMUNI DI ROMA, va ridisegnata la distribuzione dei poteri e – appare chiaro che – il Campidoglio NON HA l’organizzazione sufficiente per governare la Città”.

Infatti, secondo Alfonsi, all’origine dei mali e del degrado di Roma, che sembra inarrestabile, c’è la impossibilità di gestire, con l’attuale sistema di governance, una metropoli con una estensione gigantesca: 150 mila ettari di territorio (pari alla somma delle nove principali città italiane da Milano a Bari) 120 piccoli comuni, e una popolazione record di 4.340.000 abitanti. Ci sarebbe bisogno di un ente metropolitano superiore al quale dovrebbero far capo municipi-comuni con ampi poteri di gestione sulle aree di loro competenza.

Per la Presidente del I Municipio soffrono di una governance inadeguata soprattutto gli attuali municipi. Godono di scarsissime risorse e di un potere non solo del tutto marginale, ma che spesso, si affianca a quello del Campidoglio creando, ad esempio nelle scuole, grande confusione sulle gestioni e sulle responsabilità.

Ben diversa è la situazione di Berlino. Un terzo delle risorse economiche del Comune centrale vengono dirottate ai municipi per svolgere servizi sociali e curare il verde pubblico. Qualche sovrapposizione fra potere centrale e locale c’è però anche a Berlino, in particolare nella gestione degli edifici scolastici, generando conflitti e scontentezza fra i genitori degli allievi.

L’esperienza di Parigi, ha evidenziato il ruolo di un efficiente decentramento che consente di connettersi ai cittadini acquisendo, soprattutto ora che c’è Internet, direttamente le proposte, vagliarle in fretta e sottoporle poi al consenso di tutti i residenti. A Parigi una parte del bilancio  centrale viene dirottata ai municipi per poter finanziare direttamente piccoli progetti come ad esempio l’acquisto di computer per le scuole.

Il confronto fra le tre metropoli europee è stato seguito da un pubblico numeroso e particolarmente attento ad ascoltare altre esperienze, ma soprattutto Sabrina Alfonsi, che pare, con queste personali iniziative , puntare oltre la Presidenza del I Municipio, attraverso la costruzione di un profilo politico elevato ed efficiente.

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