Farmacap, Laing cacciata dai 5 Stelle

La direttrice generale si lamenta: “mi hanno fatto fuori perché davo noia ai ladri”. Il Campidoglio le contesta troppe assenze

Mauro Favale per La Repubblica Roma

 

Le hanno dato il benservito nonostante un bilancio in positivo (+ 530 mila euro) dopo anni di “rosso”, due milioni in meno di esposizione finanziaria, meno debiti verso i fornitori, oltre a svariate denunce presentate in procura contro sprechi e malversazioni. Dopo le nomine in Acea, lo spoil system dei 5 Stelle a Roma si allunga anche su Farmacap, la municipalizzata del Campidoglio che gestisce (fino al 2015 in costante perdita) 45 farmacie comunali. A perdere il posto, licenziata “per giusta causa” e perché “era venuto meno il rapporto di fiducia ” è stata, due giorni fa, Simona Laing, 45 anni, da Pistoia, ex dg dell’azienda. Era entrata in conflitto col commissario Angelo Stefanori, nominato a gennaio da Virginia Raggi. “La verità – si sfoga Laing – è che davo noia”.

 

Si spieghi meglio.

“Me lo disse un signore molto influente, appena arrivata in città, nell’estate 2015, chiamata da Ignazio Marino: “Non ti faranno mettere a posto l’azienda. Sarebbe un caso che Roma non può accettare. Diventeresti un modello”. In un anno ho reso Farmacap più efficiente e ho aperto 3 farmacie h24. Sono brava ma non credo di essere un genio. Quello che ho fatto io poteva essere fatto anche da chi mi ha preceduto. La differenza? Non sono di Roma, non sono “comprabile”. Volevo vincere la sfida. E c’ero quasi riuscita”.

 

Il commissario le contesta le cifre del bilancio: scrive che l’utile da lei raggiunto è “fittizio” perché non tiene conto dei “diritti acquisiti dai dipendenti: buoni pasto e arretrati”.

“Ma non si può dare un giudizio su un bilancio perché non ci sono i buoni pasto che non ho sospeso io e che, tra l’altro, anche per i giudici non erano dovuti”.

 

Sta di fatto che lei è entrata in conflitto con dipendenti e sindacati.

“Solo con la Cgil che ha fatto asse col commissario per farmi allontanare “.

 

Tra i motivi del suo licenziamento, secondo Stefanori c’è anche la sua scarsa presenza in azienda.

“Pettegolezzi da poco. Come direttore generale non ho l’obbligo di timbrare il cartellino. In base a cosa Stefanori dice così? Non c’è mai stata una volta in cui mi abbia convocato e non mi abbia trovato in sede”.

 

Il commissario arriva il 10 gennaio. Lei è stata licenziata il 1° aprile: quando si inizia a deteriore il vostro rapporto?

“Non gli è mai interessato entrare in sintonia con me. In due mesi mi ha inviato 2 lettere di contestazioni disciplinari e 50 note. La situazione degenera col licenziamento di 4 dipendenti sorpresi a rubare farmaci. C’è un’inchiesta della procura, ci sono le telecamere che riprendono i furti. Bisognava dare un segnale e io l’ho fatto: come fai a non licenziare chi ruba 220 volte in un mese?”.

 

E Stefanori?

“Contesta la legittimità del mio provvedimento. Ma i 5 Stelle non erano quelli che se c’era qualcosa di strano bisogna rivolgersi immediatamente alla procura?”.

 

Il suo rapporto con la giunta Raggi com’è stato?

“Finché al Bilancio c’era l’ex assessore Marcello Minenna ho lavorato benissimo, parlavamo la stessa lingua. Dopo settembre, dopo le sue dimissioni, sono stata lasciata sola fino all’arrivo di Stefanori. Ora che sono stata cacciata mi chiedo: è questo il trattamento riservato alla nuova classe dirigente? Intanto ho deciso di impugnare il mio licenziamento e di chiedere i danni d’immagine “.

 

Dopo le voci di liquidazione, sembra che il Comune ora voglia tenere Farmacap. Proprio il giorno del suo licenziamento, il Campidoglio ha stanziato 10 milioni per coprire la crisi di liquidità dell’azienda. Come giudica questa mossa?

“Farmacap non ha bisogno di quei soldi, perché quel debito lo si può risanare tenendo i bilanci in utile, come stavo facendo io. La verità è che invece di stanziare quei soldi per la povera gente si prevede già che la gestione di Stefanori porti ad avere delle perdite. Così l’azienda tornerà a essere una mucca da mungere”.

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