Centri storici, è fuga di residenti. Il primato a Frosinone

Studio del Cresme presentato a Roma. Nel capoluogo ciociaro metà delle case in centro sono vuote

Tutti in fuga dai centri storici. I quartieri antichi delle città italiane sembrano aver perso appeal, con residenti sempre meno disposti a viverci. Lo dice lo studio presentato oggi a Roma, presso la sala polifunzionale di Palazzo Chigi, dall’associazione italiana dei centri storici, con la collaborazione del Cresme e che ha preso in esame 109 centri storici.

C’è un dato che più di tutti sconforta gli amanti dei centri stotici e riguarda il Lazio. Quello infatti relativo a Frosinone, il capoluogo ciociaro dove il 52% delle abitazioni nel centro storico è disabitato. Praticamente una casa su due è vuota. E non va meglio a a Ragusa dove le abitazioni disabitate in centro storico sono il 42%, mentre a Lecco il 42,2% delle abitazioni è occupato da non residenti.

Rimanendo al sud, nella Città Vecchia di Taranto un edificio su tre è inutilizzato, nel centro storico di Caltanissetta un edificio su cinque è in disusuo, ad Agrigento, Benevento, Vibo Valentia, Trapani sono uno su dieci. In molte città del nord gli edifici inutilizzati nei centri storici hanno poi valori infinitesimali: 0,1% a Firenze, 0,2% a Siena.

In questo quadro di difficoltà va segnalato il fondamentale ruolo economico che i centri storici, fin dagli anni 2000, stanno svolgendo nel Paese, come ci mostra chiaramente la ricerca: nello 0,06% del territorio italiano vive il 2,5% della popolazione e si trova l’8,4% degli addetti e soprattutto il 14,5% degli addetti ai servizi pubblici, il 14,0% dei servizi di produzione; il 13,4% delle attività ricettive. E per ogni abitante dei centri storici presi in esame ci sono 2,2 addetti.

Lo studio del Cresme parla di “un quadro complesso, caratterizzato dalla presenza di diverse classi di comportamento, alcune frutto di vocazioni e dinamiche storiche tipiche del nostro Paese, altre emerse come innovative negli anni duemila, ma che alla fine dei conti confermano il carattere profondamente individuale del nostro territorio e di conseguenza dei suoi centri storici”.

Per frenare l’abbandono, in occasione dell’incontro odierno, è stato sottoscritto un importante Protocollo d’Intesa tra Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e l’associazione dei centri storici, per il rilancio complessivo di queste realtà.

 

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