Coldiretti, nei campi lavoro negato a 23mila giovani

Programmi sviluppo rurale regionali bocciano 2 progetti su 3

Mentre importanti risorse nazionali sono state stanziate con il reddito di cittadinanza per accompagnare le nuove generazioni al lavoro, viene spento il sogno di diventare agricoltori di 23mila giovani che si sono visti respingere dalle Regioni il progetto di insediamento nelle campagne previsto dai Programmi di sviluppo rurale (Psr) finanziati dall’Unione Europea. È quanto denuncia la Coldiretti nello studio su “I giovani italiani che creano lavoro”, presentato in occasione dell’Assemblea Giovani Impresa della stessa organizzazione agricola.

“Lo storico ritorno alla terra – sottolinea la Coldiretti – ha portato 35mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura ma ben 2 richieste su 3 (66%) non sono state accolte per colpa degli errori di programmazione della Amministrazioni Regionali che ha portato ad una insufficiente assegnazione di risorse per i giovani nei Piani di sviluppo rurale (Psr), con peraltro il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles”.

L’imprenditoria giovanile porta anche idee innovative nel settore agricolo, dai tessuti anallergici di Gloria Merli che alleva alpaca in provincia di Piacenza a micro-ortaggi, micro-erbe spontanee e aromatiche, micro-legumi e micro-cereali del pugliese Carlo Mininni al toscano Matteo Carlo Mininni che crea biocosmesi e acqua aromatica da uno scarto di distillazione del suo rosmarino, e dalle vinacce di una cantina d’autore, quella del tenore Andrea Bocelli.

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