Car Sharing a Roma, i progetti di Car2Go per il futuro

Dalla fusione tra BMW e Daimler al rapporto fra trasporto pubblico e car sharing

Continua il viaggio di Radiocolonna nel mondo del car sharing. Questa volta insieme a Car2Go, il servizio di car sharing del gruppo Daimler presente a Torino, Milano, Firenze e Roma. Proprio nella Capitale, nelle scorse settimane è tornato alla ribalta il tema dell’espansione del servizio anche nelle aree più periferiche delle città. Car2Go a Radiocolonna conferma la posizione espressa dall’operatore di ENI, Enjoy, proprio sulle colonne di RC: disponibili ad allargare le aree operative a patto che l’amministrazione crei le condizioni. Ovvero, più parcheggi dedicati e più isole di mobilità per evitare una dispersione del servizio.

Ma per comprendere bene il futuro del car sharing capitolino, l’attenzione – dalla strada – si sposta anche sulle joint venture dei grandi servizi di mobilità. È in dirittura d’arrivo, infatti, una fusione dei servizi di sharing di BMW e Daimler, ovvero di DriveNow e Car2Go. Milano è l’unica città in cui opera DriveNow con circa 500 modelli di BMW e mini, ma c’è da scommettere che la fusione con i servizi del gruppo Daimler avrà delle ripercussioni nei servizi di car sharing su tutto il territorio nazionale.

Nel capoluogo lombardo, racconta Car2Go a Radiocolonna, un’espansione in periferia già c’è stata grazie alla creazione di vari hub nell’hinterland. Hub industriali, ospedalieri e universitari dove la domanda di mobilità è molto forte, terreno fertile per l’espansione del servizio. A Roma il discorso è differente. L’espansione della città è notevole e una pianificazione dettagliata appare necessaria per evitare che i mezzi vengano sottratti ad aree ad alta domanda.

I servizi di car sharing posso essere utili dove il trasporto pubblico non è efficiente?

A dispetto di ciò che si possa pensare, la risposta è no. Come racconta Car2Go, il car sharing segue l’andamento del servizio pubblico e il primo sarà tanto efficiente quanto è funzionante il secondo. “Se non funzionano i mezzi pubblici gli utenti prenderanno la propria auto, non quella dei servizi di sharing – spiega – è proprio dove l’ecosistema della mobilità urbana è efficiente che il car sharing riesce a dare il quid in più all’utenza”.

All’utenza ma anche alla città, visto che un veicolo condiviso sostituisce un gran numero di veicoli privati e aiuta a ridurre il caos cittadino.

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