Dopo l’esortazione perentoria rivolta ai romani “Producete meno immondizia” i cittadini sono rimasti basiti e preda di 1000 incertezze. Domanda: se mangiamo frutta e verdura con la buccia? se per pulirci la bocca, rossa di pasta e pomodoro, invece del tovagliolo di carta usiamo la manica della camicia? se smettiamo di leggere libri e giornali? se comperiamo meno? ecc.ecc., poi ci abbassano la Tari?
Chi ha ispirato ad Ama e suoi sodali il fatidico incitamento deve aver avuto, quanto meno, un colpo di calore. L’esortazione a produrre meno rifiuti equivale a dire “comperate meno, consumate meno.” Perchè il Ministro Tria, Confcommercio, Aduc e le varie coop bianche/rosse, ecc. non si sono accorte subito della trappola mortale e non sono insorte? Già la produzione e i consumi parlano da soli e il “potere” lascia impunemente passare un messaggio così condizionante? Istituzioni per carità reagite!! Se Ama non è all’altezza del suo compito questo NON PUO’ penalizzare l’intera filiera produttiva di una nazione.
Poi, per quanto riguarda ESCLUSIVAMENTE la Capitale: e’ ben vero che i romani sono un po’ zozzoni e pochissimo attenti alla differenziata ma è altrettanto vero che la raccolta della monnezza non funziona. Che ben 1000 “operatori ecologici” sono inabili alla medesima (ma allora cosa fanno?) che anche i mezzi per la raccolta sono scassati o rotti, che i bidoni negli androni dei palazzi sono lasciati, per giorni e giorni, stracolmi e dimenticati da Ama. E poi ci sono gli ospiti (dichiarati?) dei b&b che buttano quello che capita come capita.
Ma il vero grande problema dell’ingombro dei rifiuti è dato dai packaging; sempre esagerati rispetto al contenuto e sempre da dover dividere in varie categorie.
Perchè la confezione delle fette biscottate deve finire in 4 sacchetti diversi? Perchè le riviste allegate ai quotidiani devono essere incellophanate? E le creme di beauté che si tirano dietro:cellophane, confezione, cartoncino e spatoline varie, senza contare il vasetto il coperchio e il dischetto in plastica a protezione del prodotto?
Ecco è evidente che, oltre ad un buona coscienza civica (da insegnare fin da piccoli) si debba incidere fortemente sulle abitudini delle varie case produttrici perchè limitino, necessariamente e quanto prima le modalità di imballaggio.
Tutto qua, forse non sarà attuabile immediatamente ma nello stesso tempo NON costringerà gli italiani alla tragica restrizione dei consumi.