Pubblica amministrazione, si torna tutti (o quasi) a palazzo

I palazzi romani tornano ad animarsi, in parte, con la caduta dell'obbligo del 50% di smart working nella Pubblica amministrazione

Roma, città della Pubblica amministrazione. 3, 5 milioni di dipendenti in tutta Italia. Ora, dopo 14 mesi di pandemia molto sta per cambiare. Lo smart working nella Pubblica Amministrazione non scompare (anzi viene prorogato in modalità semplificata fino al 31 dicembre di quest’anno) ma i dirigenti hanno piena libertà di organizzazione degli uffici: cade infatti la quota del 50 per cento stabilita dalla precedente normativa. Abolita anche la soglia minima del 60% per i Pola, i piani organizzativi del lavoro agile, che dall’anno prossimo andranno comunque presentati ma con una quota obbligatoria del 15 per cento (che vale anche nel caso in cui il Pola non venga adottato).

Insomma, niente obbligo di far lavorare in smart working un dipendente pubblico su due, né durante l’emergenza né con l’adozione dei Pola, i piani organizzativi per il lavoro agile: secondo la bozza in entrata in Cdm del decreto proroghe, infatti, lo smart working si potrà proseguire in deroga fino alla definizione delle nuove regole con il contratto nazionale e comunque non oltre la fine dell’anno, ma non ci sarà il vincolo del 50%. Salta anche il limite del 60% indicato nei Pola, mentre scende dal 30% al 15% la soglia minima in caso di mancata adozione dei Piani organizzativi.

Nel dettaglio la norma in entrata conferma lo smart working semplificato anche nel pubblico impiego fino a massimo il 31 dicembre 2021, mentre per i comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico la scadenza viene legata a quella dello stato di emergenza. La misura però non si limita a intervenire sulle regole straordinarie applicate durante la pandemia ma anche sul nuovo sistema organizzativo a regime, quello dei Pola appunto, introdotto lo scorso anno: per le attività che si possono condurre con modalità agili le norme sui Pola prevedevano che i dipendenti si potessero avvalere dello smart working “almeno per il 60%” nell’ambito dei piani organizzativi e per minimo “il 30%” in caso di mancata adozione dei Pola. Ora la percentuale del 60% sparisce e il minimo passa dal 30% al 15%.

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