Ama di nuovo in deficit. E 600 mila tonnellate di rifiuti a bando

Il presidente della municipalizzata, Daniele Pace, ascoltato alla Camera prova a tracciare una rotta per il futuro

Più rifiuti a gara, più cestini in giro per Roma e anche più deficit. Il presidente di Ama, Daniele Pace, nel corso di un’audizione alla Camera in commissione rifiuti ha provato a tracciare il nuovo corso della municipalizzata romana. Ama ha messo a bando “circa 600 mila
tonnellate di rifiuti per 36 mesi, con una gara che stiamo facendo gestire dalla centrale di committenza di Invitalia, costruita e bandita prima del 24 dicembre, quando un incendio ha colpito il Tmb di Malagrotta”, ha spiegato Pace. “La gara tiene conto di un incremento del 25 per cento che stimiamo per il periodo giubilare di circa 200 mila tonnellate, il valore più o meno è di circa 500 milioni di euro nell’arco di 36
mesi”.

“La quantità di rifiuti gestita dal Tmb di Malagrotta oggi fuori servizio sta fuori dalla gara perché quando l’abbiamo bandita ancora funzionava, quindi non c’era necessità di mettere a bando quella quantità di rifiuto”, ha chiarito Pace. Per poi passare alla questione cestini. “A giugno arriveranno a Roma nuovi cestini per la plastica riciclata. Siamo riusciti a produrre e brevettare un modello di cestoni che rispetti requisiti che ci ha imposto l’antiterrorismo che è fatto di plastica riciclata, che saranno uguali per tutta la città ed è una replica di un modello in ghisa già  diffuso. Ne abbiamo ordinati 18mila e la consegna inizierà nel mese di giugno”.

In tutto questo i conti di Ama non vanno molto bene. “Lo scorso bilancio di Ama nel 2023”, ha evidenziato Pace, si è chiuso “con un lieve utile. Quello di quest’anno si chiuderà verosimilmente con una posizione negativa ancora da quantificare, non essendo ancora pronta la bozza, dovuta a due elementi: sono aumentati i costi per il trattamento dei rifiuti e il fatto che abbiamo aderito al contratto di espansione per svecchiare le maestranze che è costato 10 milioni di euro, ma determinerà dei risparmi negli anni. Per queste due convergenti ragioni il bilancio chiuderà in deficit”.

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