Bonus edilizi: stop alla cessione dei crediti

Il decreto sulla cessione dei crediti d’imposta “ha un duplice obiettivo: cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici”, ha spiegato il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti

Milano. Progetto cantiere in via Stamira d Ancona 24A piano straordinario di riqualifica superbonus 110 percento (Milano - 2021-03-02, Carlo Cozzoli) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto che ridisegna in parte la governance del Pnrr, presentato dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. “Si è fatto un lavoro complesso e ci sono dei dati oggettivi collegati al cambio di scenario” e dunque “il lavoro con la Commissione europea lo stiamo portando avanti”, ha affermato Fitto nel corso della conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio dei ministri.

Il vicepremier Antonio Tajani ha sottolineato: “Il governo ha migliorato la situazione per rendere più efficace l’azione della struttura che deve mettere in campo i progetti e utilizzare i fondi europei: non vogliamo che neanche un euro vada perduto. C’erano disfunzioni e dunque è giusto, in corso d’opera, migliorare la situazione”.

Superbonus: stop totale a sconto e cessione

Per i vari interventi edilizi “non è consentito l’esercizio delle opzioni” previste al posto delle detrazioni fiscali, ovvero cessione e sconto. Fanno eccezione gli interventi per cui sia già stata presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (cila). È quanto prevede la bozza del decreto-legge recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali.

Il decreto sulla cessione dei crediti d’imposta “ha un duplice obiettivo: cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici”, ha spiegato il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. Il ministro ha aggiunto che si tratta di “una misura d’impatto per bloccare gli effetti di una politica scellerata, utilizzata anche in campagna elettorale, che ha prodotto benefici per alcuni cittadini ma che ha posto a tutti noi in carico duemila euro a testa”.

Giorgetti ha poi chiarito: solo per i futuri progetti, presentati da domani, il governo ha deciso di vietare la possibilità di accedere al credito d’imposta, mentre resteranno in vigore tutti gli attuali bonus solo nella forma della detrazione d’imposta.

La nota di Palazzo Chigi

Il testo si compone di tre parti: revisione del sistema della governance del Pnrr; rafforzamento della capacità amministrativa dei soggetti chiamati ad attuare gli interventi previsti dal Pnrr e dal Pnc, accelerazione e semplificazione delle procedure Pnrr in vari settori; e attuazione delle politiche di coesione, di politica agricola comune e di politica giovanile. In materia di governance “i istituisce una nuova struttura di missione Pnrr presso la Presidenza del Consiglio, sotto l’indirizzo del Ministro delegato, che assorbe le funzioni già esercitate dalla segreteria tecnica per il supporto alle attività della Cabina di regia e quelle del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale. La nuova Struttura eserciterà anche le funzioni di punto di contatto nazionale per l’attuazione del Pnrr, già esercitate dal servizio centrale per il Pnrr presso la Ragioneria generale dello Stato. Inoltre, si riorganizzano le unità di missione Pnrr presso le amministrazioni centrali, che potranno anche essere internalizzate e poste all’interno di Direzione generali già esistenti.

Inoltre si rafforzano i poteri sostitutivi in caso di mancato rispetto da parte delle Regioni degli impegni finalizzati all’attuazione del Pnrr: si dimezzano i termini per provvedere in caso di inerzia da parte del soggetto attuatore; si prevede la possibilità che il commissario possa svolgere una pluralità di atti e/o interventi (e non solo un singolo atto) e provvedere all’esecuzione dei progetti Pnrr o Pnc, assicurando il coordinamento operativo delle varie amministrazioni e soggetti coinvolti. In caso di progetti infrastrutturali, viene chiarito, si estendono al commissario i poteri propri del commissario straordinario delle grandi opere. In caso di dissenso, diniego, opposizione proveniente da un organo idoneo a precludere la realizzazione di un intervento Pnrr, si attribuisce il potere di impulso per rimettere la decisione al Consiglio dei Ministri anche al Ministro competente, oltre che alla Struttura di missione Pnrr. Si introducono disposizioni volte a favorire il controllo e il monitoraggio della spesa degli interventi Pnrr e Pnc da parte del ministero dell’economia e delle finanze. Secondo quanto chiarito, vengono po introdotte misure per il rafforzamento della capacità amministrativa dei ministeri e dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, per l’attuazione di progetti Pnrr o Pnc. In materia di semplificazione, si prevedono disposizioni per l’accelerazione e lo snellimento di procedure in materia di appalti pubblici e grandi opere: estensione a tutti gli appalti Pnrr e Pnc, comprese le infrastrutture connesse, delle procedure “supersemplificate” già previste per l’edilizia penitenziaria, ferroviaria e giudiziaria, in materia di conferenza dei servizi, Via e acquisizione degli assensi dei Beni culturali; inoltre si dimezzano i termini per l’esproprio e quelli per l’espressione del parere da parte della Conferenza unificata per le opere Pnrr e si ampliano le funzioni del Comitato speciale istituito presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Accanto a questo si consente all’Agenzia del demanio e al Ministero della difesa di contribuire a progetti Pnrr anche attraverso la messa a disposizione di immobili per alloggi universitari, infrastrutture sportive ed energetiche da fonti rinnovabili. Poi, si introducono disposizioni volte a semplificare gli acquisti di beni e servizi informatici strumentali alla realizzazione Pnrr e in materia di procedure di e-procurement e acquisto di beni e servizi informatici e si facilita la realizzazione della piattaforma digitale nazionale dati (Pdnd). Si semplificano inoltre le procedure di posa in opera di infrastrutture a banda ultralarga. Si rafforzano le competenze della Soprintendenza speciale per il Pnrr, che assorbe le funzioni delle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio in relazione ai beni coinvolti nelle progettualità Pnrr. Per la scuola, viene chiarito da palazzo Chigi, s’interviene sull’edilizia scolastica prevedendo che gli enti locali interessati agli interventi previsti dal Pnrr possano utilizzare le economie di gara derivanti dai ribassi d’asta e che i soggetti attuatori possano procedere all’affidamento diretto per servizi e forniture (anche di ingegneria e architettura) entro un determinato importo (inferiore a euro 215.000,00); si accelerano le procedure per le scuole “innovative” (previste da progettualità Pnrr) affidando ai vincitori del concorso di progettazione la direzione dei lavori con procedura negoziata. Per favorire il rientro dei “cervelli” in Italia, e quindi per l’università, si introduce un esonero contributivo a favore delle imprese che partecipano al finanziamento delle borse di dottorato innovativo e che assumono personale in possesso del titolo di dottore di ricerca; si prevede che almeno un quinto dei posti disponibili di professore di prima fascia sia destinato alla chiamata di giovani ricercatori presso le università italiane. Si prevedono disposizioni per semplificare le procedure di realizzazione delle opere del Giubileo della Chiesa Cattolica 2025.

Fra le altre misure del decreto, si introducono disposizioni per favorire gli acquisiti di immobili da parte degli enti previdenziali, per soddisfare esigenze logistiche delle pubbliche amministrazioni e per il reperimento di nuovi sedi per esigenze connesse al Pnrr. Si prevedono poi una serie di disposizioni in materia di giustizia: digitalizzazione degli atti giudiziari e graduale abbandono degli archivi analogici; obbligatorietà del deposito telematico dei provvedimenti del giudice; deposito telematico degli atti relativi ai procedimenti di volontaria giurisdizione; misure in favore delle imprese in difficoltà attraverso l’implementazione dei piani di rateizzazione del debito fiscale e di accordi transattivi con il Fisco, l’Inail e l’Inps, nonché attraverso misure di semplificazioni per l’accesso alle procedure negoziate. Per la giustizia tributaria, si prevedono misure volte ad accelerare l’estinzione delle controversie oggetto di condono fiscale. Inoltre si introducono misure in materia di ambiente e sicurezza energetica: procedura semplificata per promuovere gli impianti chimici “integrati”, su scala industriale, volti alla produzione di idrogeno verde e rinnovabile, attraverso la assegnazione dell’istruttoria alla Commissione tecnica PNRR-Pniec ; rinaturazione dell’area del Po; aumento delle risorse di assistenza tecnica per il PNRR; utilizzo dei proventi delle aste CO2; disciplina della posa in opera di pannelli solari e installazione di infrastrutture energetiche da fonti rinnovabili. Inoltre, si potenziano le politiche di coesione e la politica agricola comune, con l’internalizzazione presso il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri dell’Agenzia per la coesione territoriale; e si costituisce presso il ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste l’Autorità di gestione nazionale del piano strategico della PAC 2023-2027, con conseguenti disposizioni organizzative anche relative all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Aaga). Si istituisce, infine, l’Agenzia italiana per la gioventù, ente pubblico non economico dotato di personalità giuridica, la quale subentra a tutti gli effetti nelle funzioni attualmente svolte dall’Agenzia nazionale per i giovani.

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