Camilli (Unindustria), Catalent va in Gran Bretagna per lentezza burocrazia

“Per due anni il ministero della Transizione ecologica non ha ancora risposto al loro progetto”

Il caso dell’azienda Catalent di Anagni, in provincia di Frosinone nel Lazio, e delle 1.400 domande di impianti fotovoltaici a livello nazionale bloccate dalla burocrazia mostra che “e’ devastante la lentezza della burocrazia” che invece “deve basarsi su tempi certi e procedure rapide e compatibili con i tempi dell’economia”.
Lo ha detto Angelo Camilli, presidente di Unindustria Lazio, in un’intervista al quotidiano “Il Corriere della Sera”.

“La Catalent – ha spiegato Camilli – ha deciso di trasferirsi in Gran Bretagna e investire li’ 100 milioni di euro perche’ per due anni il ministero della Transizione ecologica non ha ancora risposto al loro progetto. E per avere i permessi per un impianto fotovoltaico privato ci vogliono 5 anni. Per il Paese che ha la seconda manifattura d’Europa e’ un tempo inconcepibile. La burocrazia deve basarsi su tempi certi e procedure rapide e compatibili con i tempi dell’economia”.

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