Anche dopo il taglio delle accise, in Vaticano la benzina è conveniente. Ieri il pieno lo si poteva fare a 1.55, e anche durante i momenti peggiori, quando in Italia la benzina costava 2.20, tra le ‘sacre mura’ non è mai andata oltre 1.9. Bisognerà capire che cosa succederà nei prossimi giorni considerato che oramai un barile di petrolio è quotato a 120 dollari al barile. Il governo continuerà a tagliare il prezzo alla pompa?
Ma chi può fare benzina in Vaticano?
Possono fare benzina in Vaticano coloro che hanno la tessera collegata a un’auto di proprietà. E come si fa per avere la tessera del Vaticano? Bisogna essere dipendenti della Santa Sede, o comunque avere collaborazioni con essa. Certo, vale sempre l’italico principio: se conosci…
Quanti benzinai ci sono in Vaticano
Ci sono due benzinai proprio tra le mura vaticane, un altro via delle mura Aurelie, un altro a San Giovanni e infine uno a San Callisto. Mediamente tra il prezzo praticato in Vaticano e quello in Italia c’è una differenza di 30 centesimi, non ci sono le accise, dunque è possibile che il prezzo praticato dalla Santa Sede nei prossimi giorni cali. Certo, sono finiti i tempi in cui costava meno di un euro.
Ma conviene avere un’auto a benzina?
Va detto che in Vaticano ci sono anche due colonnine elettriche, messe da Enel X, utilizzate in primo luogo per le Smart della Gendarmeria. In Italia ormai, per colpa del caro carburante, sempre più persone si buttano sulle ibride. Anche se le auto a benzina e diesel hanno dimezzato le immatricolazioni negli ultimi tre anni (da 852mila del 2019 a 437mila del 2021 le auto a benzina, e da 763mila a 323mila le diesel), con oltre 34,5 milioni di unita’, rappresentano insieme il 90% del parco circolante sulle strade italiane.
In piu’, il 26,2% del totale e’ ante Euro 4, vale a dire che un’auto su quattro ha oltre 15 anni di eta’. Cresce il numero delle auto elettriche “alla spina” (Ecv), salite da 17.185 del 2019 a 136.311 del 2021, ma che pur raggiungendo quota 9,4% del totale, restano indietro rispetto alla media del 20% degli altri 4 maggiori mercati europei e molto lontani dal 26% della Germania.
Rischio accaparramento della benzina?
Per Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia dei Monopoli, “prima o poi qualcuno potrebbe cercare di recuperare quanto perso”. E per farlo potrebbe “accaparrarsi benzina e gasolio ad accisa ridotta, magari noleggiando autobotti e depositi. Dunque stoccando carburante per poi rivenderlo una volta che saranno scaduti i quaranta giorni di riduzione delle accise”. In Vaticano non sembra esserci questo pericolo, visto che c’è un tetto massimo mensile per ogni titolare di tessera.