Expo: investimenti per Metro B, tram e Tiburtina  

Campidoglio già al lavoro per un piano della mobilità che in vista dell’esposizione del 2030 potrebbe cambiare il quadrante Est partendo dal prolungamento delle linee della metropolitana fino al completamento dell’anello ferroviario

Infrastrutture e tecnologia, cura del ferro e automazione. Il dossier dei progetti per Expo 2030 disegna la Capitale del futuro, tratteggiando chiaramente gli assi di sviluppo della Città eterna. Partendo da opere molto attese, come il prolungamento delle linee della metropolitana e il completamento dell’anello ferroviario, fino a innovazioni assolute come i taxi privi di conducente.

In attesa di presentare il dossier definitivo per la candidatura di Roma al grande evento di fine decennio, il Campidoglio è al lavoro con l’assessorato all’urbanistica, con la dirigente Gabriella Raggi. È quanto anticipa ‘Il Messaggero’.

Intanto il Campidoglio ha pubblicato sul sito istituzionale di Roma Capitale lo studio indipendente “Expo Roma 2030”, condotto dal Centro di Ricerca Luiss x.ite con il supporto di EY Adviso (clicca qui per visionare).

Si parte dalle infrastrutture per la mobilità; come il prolungamento della metro B a est, oltre l’attuale capolinea di Rebibbia, con un’estensione complessiva di circa 2,8 chilometri e due nuove stazioni (San Basilio e Torraccia-Casal Monastero) con un investimento di oltre 500 milioni di euro.

Su questa linea è prevista anche l’introduzione dei treni senza conducente, come già avviene per la metro C, che permetterebbero un incremento della frequenza di passaggio dei convogli alle fermate.

Nel piano Expo c’è anche un ulteriore potenziamento della stazione Tiburtina, destinata a diventare l’unico hub romano dei treni ad alta velocità, con conseguente riduzione dei tempi di percorrenza dei collegamenti ferroviari Nord-Sud. Il progetto di ulteriore sviluppo dello scalo romano e dell’area circostante sta comunque andando a vanti, nonostante i rallentamenti dovuti a ritrovamenti archeologici.

Altro intervento in cantiere è la chiusura dell’anello, di cui si parla da oltre trent’anni. L’obiettivo è di creare una circle line che tocchi i principali nodi del trasporto romano su ferro: Ostiense, Tiburtina, Trastevere, Nomentana e il nuovo nodo del Pigneto, dove oltre alla stazione sarà creato anche uno scambio diretto con la metro C.

Grande attenzione sarà rivolta allo sviluppo della rete tranviaria cittadina. Nei progetti c’è la tranvia Termini-Vaticano-Aurelio, che si snoderà tra piazza dei Cinquecento e la circonvallazione Cornelia, per 7,3 chilometri, con una diramazione tra ponte Vittorio Emanuele e piazza Risorgimento (956 metri).

Quindi il collegamento tra piazzale del Verano e piazzale Stazione Tiburtina: sarà realizzata una linea di circa 1,3 chilometri di lunghezza, a doppio binario, lungo la corsia centrale di via Tiburtina. Nuovi binari anche in viale Palmiro Togliatti: il progetto consiste nella costruzione di una linea di circa 8 chilometri con 19 fermate (compresi i capolinea) che si sviluppa nella zona centrale del viale. Poi i tre hub dell’Esposizione: il principale sarà realizzato all’altezza di Ponte Mammolo; il secondo nei pressi della stazione Tiburtina; il terzo nell’area del Parco agricolo di San Basilio. Intorno all’Expo, verrebbero rigenerati anche palazzi e strade: facciate degli edifici, marciapiedi, asfalto.

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