Giubileo 2025, il punto. Ponte Sant’Angelo ‘incartato’ per il restauro

Partita l’opera di conservazione del ponte che porta al mausoleo. Ora il passaggio è ridotto a un budello, ma i venditori abusivi ci sono ancora

Ponte Sant’Angelo
Ponte Sant’Angelo

Lo spazio per turisti e cittadini è stato ridotto del 50%, ma era inevitabile. Sui due lati di ponte Sant’Angelo sono iniziati i lavori per la ristrutturazione dei parapetti, e per il restauro delle statue. I ponteggi in sostanza occupano i due marciapiedi ai lati del ponte, e per limitare l’impatto estetico sono state sistemate delle protezioni in legno che appunto evitano che si vedano i tubi di metallo. L’intervento, del valore di quasi 1.200.000 euro, dovrebbe essere completato nel primo trimestre del 2025, dunque poco l’apertura della Porta Santa per il Giubileo del 2025.

Un budello difficile da attraversare 

Il problema semmai è che soprattutto nelle ore di punta è davvero arduo attraversare il ponte. Infatti è diventato una sorta di budello, e non di rado sul selciato stazionano venditori abusivi con la loro merce. Solo i due  ‘gladiatori’, che di solito intrattenevano i turisti per qualche euro, se ne sono andati, e si sono spostati a via dei Coronari. Là però la situazione non è molto più agevole, considerato che piazza San Salvatore in Lauro è stata anch’essa chiusa per i lavori del Giubileo 2025.

Quale è la storia di ponte Sant’Angelo?

Costruito nel 134 dall’imperatore Adriano per arrivare al suo mausoleo (ora Castel Sant’Angelo), nel corso dei secoli fu a mano a mano modificato, per arrivare all’aspetto attuale a fine ‘800 in occasione della costruzione dei muraglioni del Tevere. Ma caratteristica del ponte sono le statue sui parapetti. All’inizio del ponte, sulla sponda opposta al castello, si trovano le statue di San Pietro, che tiene le chiavi del cielo, e San Paolo, che invece brandisce una spada. A queste si aggiungono cinque coppie di angeli, due di essi furono scolpiti dal Bernini.

Come sarà restaurato il ponte? 

L’obiettivo del restauro è arginare il degrado di alcune parti delle statue e di varie del ponte. E questo comporterà non solo la pulitura da erbe infestanti, ma anche la riparazione delle fessurazione, e la sostituzione di piccole parti mancanti. Un primo intervento era stato attivato tre mesi fa, con la tecnica dell’edilizia sospeso, per intervenire su alcuni fregi dei parapetti, che altrimenti rischiavano di staccarsi e finire in acqua. Insomma, un’altra opera per il Giubileo del 2025 a pochi passo da San Pietro

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